35. Della coltivazione de’ monti dell’abate Bartolomeo Lorenzi: “Commiato (dall’“Estate”, in attesa dell’“Autunno”)”

…a cura di Aldo Ridolfi

Poesia

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35. “Commiato (dall’“Estate”, in attesa dell’“Autunno”)”

Gentili lettori – se mai qualcuno è riuscito a reggere la fatica di ben tre stagioni: Inverno, Primavera ed Estate –, come è ormai mio costume, mi assento per un po’ di tempo con l’abate Lorenzi e la sua settecentesca agricoltura di collina. L’Autunno ”lorenziano” arriverà, appunto, in autunno. Passeranno i temporali estivi, forse anche l’alta pressione africana; matureranno l’uva e le pere e le mele, perfino, a novembre, anche le nespole. Bene, a quel punto “se Dio vuole” – come direbbe l’abate e come anch’io con lui – ci capiterà di vedere il poeta passeggiare tra le viti curve sotto il peso delle uve, ascolteremo i suoi bonari rimbrotti nei confronti dei contadini e i rimproveri, questi sì pronunciati con un certo risentimento, ai molli costumi dei cittadini, sentiremo parlare di caccia, della necessità di tenere puliti gli alvei dei torrenti e di chissà quali altri argomenti.

Intanto godiamoci l’estate con i contributi letterari di tutti i collaboratori del “condominio news”.

Aldo Ridolfi

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