38. PREISTORIA? SCIENZA DEL DUBBIO: Ascoltare …un simbolo: “Il cuculo fra percezioni tradizionali e ipotesi tardo-preistoriche”
…a cura di Giorgio Chelidonio
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Ascoltare …un simbolo: “Il cuculo fra percezioni tradizionali
e ipotesi tardo-preistoriche”
Quest’anno, qui sui versanti collinari di Veronetta, il primo cuculo ha cominciato a farsi sentire già dalla fine di aprile. Confesso la mia “ignoranza ornitologica”: cresciuto orecchiando un vecchio ritornello (“cucù, cucù l’aprile non c’è più, è ritornato maggio al canto del cucù”) credevo che “l’anticipo” di un paio di settimane fosse un’eccezione dovuta alla “primavera calda” di quest’anno, ma poi, consultando qualche sito Internet ho “scoperto”(1) che “I primi esemplari arrivano in Italia dopo lo svernamento verso la fine di marzo, ma la maggior parte fa la sua comparsa nella seconda metà di aprile. L’Italia è interessata da movimenti di cuculi provenienti dall’Europa centro-settentrionale; ad Ovest dalle coste occidentali dell’Inghilterra, ad Est fino a quelle del Baltico meridionale”.
Da lì, curiosare sulle migrazioni dei cuculi il passo è stato breve: ad esempio, sono stati documentati casi di migrazioni lunghe anche 12.000 km., come quello testato (con GPS, nel 2020) dalla Mongolia alla Somalia, con tappe in India(2). Rovistando fra la memoria personale, Internet e libri dotti si può scoprire quanto ricche e diffuse siano le tradizioni che hanno attribuito significati simbolici alla figura del cuculo(fig.1): come legarlo alla dea greca Giunone, sedotta da Zeus svolazzandole sul seno, fino a tramutarlo in “simbolo dello spirito del Dio trasportato dal fulmine nelle acque aeree che rappresentavano la dea stessa”(3). Oppure che, presso i popoli siberiani (in quanto simbolo del risveglio primaverile della nature) assiste gli sciamani con funzione specifica di risuscitare i morti. In memorie popolari europee più recenti, ne ritroviamo funzioni divinatorie: ad esempio, nella Verona dei primi decenni del Novecento, le ragazze da marito contavano i versi del cuculo recitando “cúco, cúco quanti anni me déto?”, cioè fra quanto si sarebbero sposate. Pare che, pur con diverse diciture, questa pratica divinatoria non solo avesse ampia diffusione in molte regioni italiane ma che il cuculo profetico trovasse anche altre funzioni diametralmente diverse: in Romagna, ad esempio, si usava dire, “Cuculo, bel cuculo d’aprile, quanti anni ho prima di morire?”
Infine, per non dover sondare tutta l’etnografia popolare italiana, basti ricordare il detto “Vecchio come il cucco”. Di quest’ultimo risultano varie versioni ben diverse fra loro:
– la credenza che il cuculo viva un numero incalcolabile di anni, forse perché le sue carni sono dure, a far credere questo sono le carni dell’uccello, stoppose e coriacee, proprio come quelle di un vecchio animale(4);
– l’assonanza del nome del profeta biblico Abacuc che la tradizione popolare stimava aver vissuto “per secoli”.
Ma, recentemente, i miti del cuculo sono stati evocati anche in chiave archeologica. Ne fornisco una breve relazione tradotta da una recensione pubblicata on-line dall’Università di Harvard(5): “Holme I” e “Holme II” consistono in due recinti circolari composti con pali di legno di quercia, risalenti alla prima età del Bronzo: quando furono scoperti, nel 1988, emergevano fra i livelli della bassa e dell’alta marea sulla spiaggia di Holme-next-the-sea (Norfolk, UK).
Il cerchio “Holme I”(fig. 2) racchiudeva, al suo centro, un ceppo d’albero centrale capovolto, e la sua funzione resta sconosciuto, mentre “Holme II”, invece, è stato interpretato come una struttura funeraria, anche se gli originari resti umani si erano ormai già dissolti.
Per entrambi è stato proposto che fossero siti rituali allestiti per indipendenti per esorcizzare un periodo di grave deterioramento climatico che stava avvenendo già prima del 2049 a.C., quando il loro legname fu abbattuto. Si è anche ipotizzato che “Holme I” sia stato eretto durante un solstizio d’estate, data calendariale astronomica in cui, secondo le tradizioni folkloriche (di origini celtiche) inglesi, il cuculo smetteva di cantare, perché partiva per “l’Altromondo”: con questo termine mitologico si descriveva una dimensione di eterna giovinezza abitata e/o visitata da eroi della mitologia gaelica. Vi si accedeva, a seconda dalle diverse versioni, dall’entrata di antichi tumuli o da grotte o anche immergendosi nel mare occidentale. Talvolta, una figura femminile ultraterrena poteva invitarvi un eroe, offrendogli una mela o un ramo d’argento. Nella mitologia gallese era detto Annwn, cioè la Avalon del ciclo arturiano.
Vedendo sparire progressivamente i cuculi dopo il solstizio d’estate, se ne “inventavano” le presunte modalità di svernamento del cuculo: un buco nell’albero o i “pergolati dell’Altromondo”.
Per simulare questo si ricorreva anche al rito del “penning-the-cuckoo“(6): uno o più cuculi venivano rinchiusi in rustiche gabbie perché continuasse a cantare e, dunque prolungare l’estate.
Del resto, il cuculo simboleggiava la fertilità maschile, in associazione a più arcaiche indoeuropee della fertilità che si ritiene già venerate durante l’età del Bronzo britannica. Inoltre, si hanno motivi per dedurre che alcuni consorti di queste dee “celtiche” venissero sacrificati ritualmente a Samhain, il Capodanno celtico, che si celebrava dal 31 ottobre al primo novembre. Quindi, assemblando dati ambientali, prove astronomiche, folklore regionale, toponomastica e un’analogia etnografica con le pratiche indigene della tarda età del Ferro, il sito “Holme II” potrebbe essere un recinto funerario di uno di questi “re sacrali”.
Ho trovato, a conferma di quanto citato sopra, questa vecchia filastrocca che si recitava a Bolca di Vestenanova (VR) negli anni ’30 del ‘900:
el pastor el lo gà magnà dentro la polenta.
Links
1 – http://www.lipu.it/articoli-natura/19-birdwatching/1438-arrivi-e-partenze-il-calendario-degli-uccelli-che-tornano-aprile#:~:text=Cuculo%20(Cuculus%20canorus)&text=I%20primi%20esemplari%20arrivano%20in,nella%20seconda%20met%C3%A0%20di%20aprile.
2 – https://www.greenme.it/animali/cuculo-migrazione-africa/
3 – Chevalier J, Gheerbrandt (1987) – Dizionario dei simboli, vol. 1, BUR.
4 – https://www.naturamediterraneo.com/cuculo/
5 – https://ui.adsabs.harvard.edu/abs/2024GeoJo..89…88N/abstract
6 – https://epns.nottingham.ac.uk/browse/id/5328528db47fc4099d0009f4-Cuckoo+Pen
Link per la fig.1: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Cuculus_canorus_vogelartinfo_chris_romeiks_CHR0791_cropped.jpg
Link per fig. 2:
https://www.megalithic.co.uk/article.php?sid=6514
Il cerchio ligneo di “Holme 1” come si presentava al tempo della sua emersione. Dopo le indagini archeologiche è stato rimosso per motivi conservativi ed esposto presso il museo Kings Linn (Norfolk).