Edizione Speciale * Halloween 2016 *
… a cura di Anna Maria Matilde Filippozzi
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O mi dai un buon dolcetto, | o ti becchi uno scherzetto! | Devi fare questa scelta | muoviti, su, fai alla svelta! | Non hai tempo di pensare | sono qui per spaventare | chi i dolcetti non mi da | prima o poi si pentirà! – Dolcetto o Scherzetto, Scherzetto o Dolcetto, Dammi qualcosa di buono da mangiare!
In genere in tutte le famiglie si prepara una certa scorta di dolciumi, caramelle e snack vari da donare ai bambini-spiritelli in cambio della loro benevolenza, ma ai malcapitati che si trovano sprovvisti di dolcetti i bambini sfoderano il loro peggior repertorio di scherzetti… Qualche esempio? Diciamo che potreste ritrovarvi la pattumiera svuotata nel vostro bel giardino, buche scavate, uova lanciate contro la vostra porta d’ingresso, oppure delle lattine vuote legate al tubo di scappamento della vostra auto…
Questa usanza ha origini antiche, diversificate e, comunque, non certe. Secondo alcuni, infatti, risalirebbe ad una tradizione irlandese secondo la quale molte persone andavano in giro chiedendo offerte, soldi e cibo per la preparazione della festa di “San Columb Kill”. Secondo altri, invece, l’origine sarebbe cristiana, in quanto si riferirebbe ad una pratica in voga nel IX° secolo d.C. detta “souling“, cioè “elemosinare l’anima“. Tale termine deriva dal fatto che il 1 Novembre, il giorno di Ognissanti, i primi Cristiani vagavano per i villaggi elemosinando del “soul cake” (Dolce dell’anima), un dolce quadrato fatto con la pasta del pane e decorato con uva sultanina e ribes. Per ogni dolce ricevuto promettevano una preghiera per i parenti morti dei donatori. Questo perché si credeva che i morti rimanessero per un determinato periodo nel limbo, prima di accedere al Paradiso, e che le preghiere di estranei, oltre a quelle dei parenti, potessero accorciare la permanenza in questo luogo. Nel Medioevo era ancora in voga la pratica del souling, però erano i bambini a praticarla maggiormente e ad andare di porta in porta a chiedere del soul cake, proprio come i bimbi americani fanno oggi. Anche in questo caso i bambini dovevano recitare una preghiera per i defunti per ogni dolce ricevuto.
Così come oggi i bambini americani cantano delle filastrocche per chiedere i dolcetti, anche nel medioevo i bambini cantavano “la canzone del soul cake“:
Originale:
A Soul Cake!
A Soul Cake!
Have mercy
On all Christian souls
For a Soul Cake!
Traduzione:
Un Dolce dell’Anima!
Un Dolce dell’Anima!
Abbi pietà
per tutte le anime Cristiane
Per un Dolce dell’Anima!
La ricetta: Soul Cake di Halloween
100 g. di fecola di patate,
100 g. di zucchero,
125 g. di yogurt,
2 uova,
1 pera,
1 mela,
40 g. di uva passa,
10 ciliegine candite,
1 bustina di lievito per dolci,
il succo di 1 limone,
olio extravergine di oliva.
Passate nella farina l’uva passa precedentemente ammollata, strizzata e asciugata, la mela e la pera pelate e tagliate a dadini e le ciliegine tagliate grossolanamente.
Unite, delicatamente per non smontare l’impasto, la frutta e ponete tutto in una teglia precedentemente unta e infarinata.
Cuocete in forno preriscaldato a 180° per circa 35 – 40 minuti.
Come sempre vale la prova stecchino, e tenete presente che la frutta conferisce una certa umidità.