16. PREISTORIA? SCIENZA DEL DUBBIO. Tracce neanderthaliane sulle Torricelle …ma “senza Neanderthal”

…a cura di Giorgio Chelidonio

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Riparo Zampieri – Colline veronesi

Tracce neanderthaliane sulle Torricelle…
…ma “senza Neanderthal”
(1)

Un luminoso sabato mattina di quasi 50 anni fa il mio amico (e “primo maestro” ad interessarmi alla preistoria) Luigi Farello mi aveva accompagnato sulle Torricelle: lasciata l’automobile (una Fiat 850 “grigio-topo chiaro”)(2) ci eravamo inoltrati fra le stradine della periferia collinare veronese, allora ancora rurale. Da almeno 35 anni non ho più ricalcato quel sentiero, a tratti esposto lungo strette cenge rocciose: bastarono, allora, un paio di visite a quel sito sopra Avesa, denominato Riparo Mezzena dal nome dello scopritore, per renderci conto del degrado subìto nei circa 15 anni che erano trascorsi dalla fine degli scavi (1957). Fra la vegetazione, allora ancora rada, il piccolo covolo(3) si presentava già semi-svuotato: sul suo lato destro si ergeva un unico relitto della rete di recinzione di cui era stato dotato, mentre un altro paletto giaceva a terra a testimoniarne un probabile uso improprio come …attrezzo da scavo clandestino.

Strumenti Manufatti – Riparo Mezzena

 

Numerosi manufatti in selce giacevano sui piccoli cumuli di terra polverosa: erano quelli “scartati” dagli ignoti visitatori che si erano avvicendati sul sito, accanendosi sugli strati residui, nella ricerca di “punte di freccia” o “di lancia”, assurda quanto rivelatrice della loro profonda ignoranza. Solo alla luce delle recenti pubblicazioni si può intuire che sia stata proprio quella la traccia di un assurdo e distruttivo collezionismo: parafrasando un famoso titolo(4) potrei concludere che “il collezionismo è la malattia infantile della passione archeologica”(5).
Se mai ne sono stato inizialmente contagiato la mia attenzione fu presto attratta da quell’unico libro in cui risiedeva il sapere archeo-preistorico del mio “maestro”: in quelle 461 pagine(6) era racchiusa una conoscenza che allora mi parve infinita e assoluta, ma che, anno dopo anno, mi si è rivelata come “fossilizzata” perché, in realtà, le archeo-scienze si nutrono di continue ricerche, di dubbi e verifiche(7).
Tornando alla storia del Riparo Mezzena e ai suoi intrecci con il mio percorso archeo-formativo, l’incontro iniziato in quel sabato mattina ebbe, l’anno seguente, una duplice svolta: l’acquisto di un denso libriccino (edito dall’Università di Ferrara)(8) che faceva una prima rassegna delle tracce paleolitiche nel Veneto, e l’avvio del mio decennio di volontariato presso la sezione di Preistoria del Museo Civico di Storia Naturale di Verona. Quando, parecchi anni dopo(9), un robusto studio scientifico provò a riprendere l’interesse per il sito avesano, si dovette constatarne la distruzione, già allora quasi completa, della stratigrafia. Ma il fascino della scoperta restava intatto, sia per la sua elevata concentrazione di reperti ma soprattutto perché fra i suoi reperti c’era un frammento di mandibola umana: se i reperti litici erano decisamente “musteriani”(10), cioè riferibili a frequentazioni da parte di Neanderthaliani, quella mandibola era dotata di mento, carattere assente nella morfologia ossea della suddetta specie umana!
Probabilmente, proprio questa anomalia attrasse, fra il 2007 e il 2013, una nutrita serie di articoli scientifici(11) che giunsero ad ipotizzare che quella mandibola fosse il risultato di un meticciamento fra ultimi neanderthaliani(12) e primi Homo sapiens(13) giunti in Europa occidentale. In breve, basandosi su una ormai vecchia datazione dei reperti ossei di Riparo Mezzena, quel meticciamento fu stimato fra 35 e 40.000 anni fa(14).
Ma, nel 2014, un nuovo, robusto studio internazionale(15) definì che i neanderthaliani si erano estinti, su scala europea, fra 41.030 e 39.260 anni fa.  Dunque, ben 5 millenni prima della suddetta datazione, più volte citata in studi precedenti(16). Fra l’altro, nello stesso anno, questa complicata sequenza di ricerche e attribuzioni cronologiche venne discussa nell’ambito di “Infinitamente”, il Festival della Scienza organizzato dall’Università di Verona(17).
Solo nel maggio scorso(18) una revisione, cronologica e paleogenetica, dei reperti ossei di Riparo Mezzena ha sorpreso la divulgazione internazionale: quella mandibola ha solo 5.000 anni circa ed apparteneva, verosimilmente, ai resti di una sepoltura tardo-neolitica sconvolta, che erano inclusi nei residui erosi dello strato superiore del sito!
Quindi, ciò spiega non solo il mento ma anche l’assurdità crono-culturale prima citata: gli scavatori clandestini cercavano “punte di freccia”, una tipologia che qualcuno di loro poteva aver ritrovato frugando fra i sedimenti (relitti e rimaneggiati) sabbiosi-limosi dello “strato 1”!
La storia “musteriana ma senza ossa neanderthaliane” del Riparo Mezzena si è definitivamente chiarita e conclusa? Non mi pare che, dopo l’ultimo articolo(18), vi potranno essere ulteriori sorprese. Quel che mi pare evidente in questa complicata storia è che la preistoria è davvero “scienza del dubbio”(19)!
Resta, però, un profondo rimpianto: a 60 anni da quei primi scavi il Riparo Mezzena resta desolatamente né tutelato, né valorizzato, come tuttora risulta per il vicino e cronologicamente coevo Riparo Zampieri(20).

Links

1) http://www.treccani.it/enciclopedia/uomo-di-neandertal/ 
2) http://auto.bricabrac.it/vendita/auto-fiat-altro-san-giuseppe-vesuviano-usata-1496219.html#gallery[plants]/0/ 
3) Termine veneto per “piccola grotta”, derivato dal latino cŭbŭlu (Pellegrini G.B., 1990: Toponomastica italiana, Editore Ulrico Hoepli, Milano), ma anche cognome la cui diffusione prevale nel Veneto (http://venetoedintorni.it/cognomi-veneti/significato_cognome_covolo_11485.html)
4) Vladimir Il’ič Ul’janov, 1963: L’estremismo, malattia infantile del comunismo, Editori Riuniti
5) Le molte sfaccettature del collezionismo meritano alcune riflessioni, ad esempio: http://www.corriere.it/salute/11_maggio_25/collezionismo-ossessivo-spagna-meli_1daaecae-5538-11e0-a0df-9d4cc30fa8b1.shtml + http://www.lasaluteinpillole.it/news_salute/collezionismo—da-sano-hobby-a-vera-malattia.asp + https://www.apc.it/disturbi/adulto/accumulo-disturbi-psicologici/disturbo-da-accumulo-definizione/ 
6) Furon R., 1961: Manuale di Preistoria, Giulio Einaudi Editore, Torino.
7) Una convinzione ribadita nel titolo stesso “Preistoria? Scienza del dubbio” di questa rubrica. 8) Leonardi P., Broglio A., 1962: Le Paléolithique de la Vénétie, Annali Università degli Studi Ferrara, sez. XV, vol. 1.
9) Bartolomei et alii, 1980: Il Riparo Mezzena, Memorie Mus.Civ.St.Nat.Verona, Scienze dell’Uomo, n.2.
10) https://it.wikipedia.org/wiki/Musteriano 
11) Es.: Lalueza-Fox C. et alii, 2007: A Melanocortin 1 Receptor Allele Suggests Varying Pigmentation Among Neanderthals. In “Science”, n. 318, pp. 1453-1455. + https://www.academia.edu/15099078/Did_Neandertals_and_anatomically_modern_humans_coexist_in_northern_Italy_during_the_late_MIS_3
12https://www.academia.edu/15099166/Possible_Interbreeding_in_Late_Italian_Neanderthals_New_Data_from_the_Mezzena_Jaw_Monti_Lessini_Verona_Italy 
13) https://it.wikipedia.org/wiki/Homo_sapiens 
14) http://www.nationalgeographic.it/scienza/2013/04/04/news/incroci_neandertal_sapiens_riparo_mezzena-1586967/ 
15) http://www.nature.com/nature/journal/v512/n7514/full/nature13621.html : datazione stimata con un elevato margine di probabilità, pari al 95,4%.
16) 34,50 ± 655 anni C14 non cal. BP.
17) http://www.unife.it/news/2014/marzo/neandertal-e-noi-marco-peresani-stefano-benazzi-e-francesco-derrico-tre-grandi-archeologi-a-confronto-a-infinitamente-il-festival-della-scienza-di-verona 
18) https://www.academia.edu/26888628/Direct_radiocarbon_dating_and_genetic_analyses_on_the_purported_Neanderthal_mandible_from_the_Monti_Lessini_Italy_OPEN
19) https://www.ilcondominionews.it/?author=10 
20) Foto https://mail.google.com/mail/u/0/?hl=it#search/colline_veronesi/15aa04372bcac369?projector=1

Verona 27 Marzo 2017

Giorgio Chelidonio

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