Simeoni Zanollo Jole

…a cura di Graziano M. Cobelli

Poesia

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Jole Simeoni Zanollo è stata una delle colonne della rivista di veronesità “Vita veronese”.
Poetessa sia in dialetto che in italiano. Jole ha pubblicato diversi libri per l’infanzia, è stata biografa di Vittorio e Cesare Betteloni e coordinatrice di vari importanti altri volumi, quali: “Abbozzi e frammenti” di Arnaldo Ferrigutto.
Di suo, ha dato alle stampe un libro di poesie in lingua, ma molte altre liriche in dialetto veronese sono apparse in varie pubblicazioni e soprattutto su “Vita veronese”.
Ha inoltre compilato monografie di importanti pittori, tra i quali il Maestro Luciano Pollini da Verona studioso del movimento futurista e in particolar modo del più grande tra questi; Umberto Boccioni.
Quando il “Profe” Gino Beltramini la incontrava per strada, con il suo solito fare da “Gioanìn Bonagrassia” a mò di saluto usava dirle; “’sa feto a spasso? no’ sta perdar tempo…va a laoràr!”  Si, perché la Professoressa Jole simeoni Zanollo era una tra le sue più attive collaboratrici alla redazione di “Vita veronese”, la prestigiosa rivista di storia ed arte, nata con il “Profe” e purtroppo morta con lui, visto che dopo di lui  nessuno ha più avuto il coraggio e la competenza per portarla avanti.
Jole Simeoni Zanollo scrittrice, giornalista, poetessa, critica d’arte, insegnante di italiano e di francese; la miglior penna di ”Vita veronese, era nata a Legnago (VR) l’8 di luglio del 1899 ed è  morta a Verona il 6 settembre 1985.
Intrattenne rapporti di amicizia e di collaborazione, tra gli altri, con Lionello Fiumi, Giovanni Centorbi, Gorgio Ferrante e soprattutto con Gino Beltramini che affiancò alla redazione della celebre rivista veronese fin dalla sua fondazione nel 1947 in veste di critica d’arte … anche lei come quasi tutti gli altri collaboratori del “Profe” pagata con un assegno di simpatia innaffiato  con un goto de vin!
Come poetessa scrisse prevalentemente in italiano e in francese ma quando intinse la penna  nel dialetto materno ne nacquero indiscutibili capolavori.
Compilò anche molte monografie per importanti pittori tra i quali il maestro Luciano Pollini che gli fu amico e l’assistette fino alla morte.
Scrisse e coordinò diversi libri di racconti per l’infanzia e altre pubblicazioni, come il volume di poesia di Arnado Ferrigutto “Abbozzi e frammenti” uscito  postumo, edito dalla tipografia d’arte Alfio Fiorini, stampatore anche di ”Vita veronese”.
Fu anche biografa di Vittorio e Cesare Betteloni, insigni educatori e poeti ma molte altre sono le opere e saggi che portano il suo nome.
Di lei, poetessa dimenticata, non è reperibile nessuna foto.

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MADONETA DE GIASSO

Madoneta  de giasso
nel capitelo sconto
su la montagna scura
parché piansi ..parché?
“G’ò el banbinèl che trema
de fredo e de paura.
El lupo el g’à la tana,
la talpa el só buseto
ma el banbinèl g’à solo
el vento par cussìn”.
Madoneta de giasso
no’ steve disperàr
se’l banbinèl g’à fredo
pregaremo el Signor.
I puteleti intanto
in fondo a la valada
i unisse le manine.
Preghiere e carità
le tira fora el sol.
Madoneta de giasso
no pianse più.
Sul banbinèl che trema
i à messo un trapuntìn
de bianchi bucaneve.

Madonnina di ghiaccio: Madonnina di ghiaccio/nel capitello nascosto/sulla montagna scura/perché piangete ..Perché?//”Ho il bambinello che trema/di freddo e di paura.//Il lupo ha la tana,/la talpa il suo buchetto/ma il bambinello ha solo/il vento per cuscino.//Madonnina di ghiaccio/non vi disperate/se il bambinello ha freddo/pregheremo il Signore.//I bambini intanto/in fondo alla valle/uniscono le manine.//Preghiere e carità/fanno uscire il sole.//Madonnina di ghiaccio/non piangete più.//Sul bambinello che trema/hanno messo un trapuntino/di bianchi bucaneve.

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QUANDO I MATTINI

Quando i mattini a marzo
hanno il colore delle pratoline
che arrossiscono al sole
e i pannolini tesi ad asciugare
han l’alito del fiume,
quando i vecchi organini
fanno piangere
su un’aria dimenticata
e gli innamorati si cercano
dietro un fioco lampione,
ecco ..ti chiamo,
sempre più ti chiamo.
Dove ..dov’è il tuo volto?

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Biografia e Poesie tratte da archivio di Wanda Girardi Castellanio

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