Oltre Ca’ del Bue… – 1
…a cura di Graziano M. Cobelli
OLTRE… CA’ DEL BUE
Oltre Ca’ del Bue, in direzione est, oscurato a livello di esposizione mediatica dalle polveri e dai fumi dell’inceneritore, sta per concretizzarsi il progetto di un impianto ancora più pesante di quello contro cui da anni si stanno battendo comitati e popolazione.Nel silenzio generale in località Ca’ Vecchia, che amministrativamente rientra sotto la giurisdizione del comune di san Martino Buon Albergo, ma che di fatto sorge all’ombra dei camini di Ca’ del Bue (comune di Verona), sta per prendere il via quello che la ditta Adige Ambiente s.r.l. nell’istanza di compatibilità ambientale inoltrata alla Regione definisce come “delocalizzazione dell’esistente impianto di stoccaggio di rifiuti pericolosi e non, solidi e liquidi, con contestuale introduzione di varianti sostanziali”.Oltre alla cosiddetta “delocalizzazione” dell’impianto esistente e l’ampliamento dello stesso che aveva lo scopo, così almeno ce l’hanno venduta, di disinquinare la falda sottostante, si prevede l’introduzione di una “variante sostanziale” identificata come l’avvio di una nuova attività siderurgica con la produzione giornaliera di 160 tonnellate di ghisa con “recupero di ossidi metallici” provenienti da 40 mila tonnellate annue di rifiuti che verranno fusi nei due forni pirometallurgici.Nella linea produttiva dedicata a questo, denominata “M8″, si prevede, inoltre, la costruzione di ben cinque camini, alti una ventina di metri, da due dei quali il progetto calcola che usciranno dai 50 ai 90 mila metri cubi di emissioni ogni ora. Gli elaborati indicano che le fonti emissive inquinanti saranno costituite da “PTS (polveri totali sospese), NOx (ossidi di azoto), SOx (solfati di azoto), PCDD (diossine) e PCDF (furani)”. Tutto a norma di legge, ovviamente!Dal momento che le emissioni, poi, si andranno a sommare con le emissioni provenienti dall’attiguo inceneritore di Ca’ del Bue (circa 300 metri di distanza) lasciamo immaginare quale sarà l’impatto, non solo sugli allevamenti di bestiame da carne e da latte e sulle colture agricole anche di pregio (asparagi, mele) della zona, ma anche e soprattutto sulla popolazione dei comuni limitrofi tra cui Verona, San Martino B.A., San Giovanni Lupatoto e Zevio! Quanto alla caratterizzazione delle immissioni non è possibile avere dati certi visto che nel progetto non vengono dichiarati i materiali che si andranno a smaltire nei forni che avranno in dotazione dei sistemi di filtraggio ridotti al minimo.
Lascia veramente scoraggiati la scarsità delle informazioni date a riguardo ai cittadini, sia a quelli residenti nel comune su cui insiste l’impianto che a quelli dei comuni limitrofi. Tuttavia fino ad oggi, per quanto ci è dato sapere, solamente il Comune di San Giovanni Lupatoto ha espresso serie critiche nei confronti del nuovo impianto, inviando delle puntuali osservazioni al progetto presentato in regione dalla ditta proponente Adige Ambiente s.r.l. nei tempi previsti dalla legge (60 giorni dalla pubblicazione del progetto su l‘Arena del 12 novembre 2012).
Quanto al Comune e alla Provincia di Verona auspichiamo, comunque, che venga espressa contrarietà a questo progetto, nella speranza che finalmente, oltre a trovare soluzioni alternative all’incenerimento e alla discarica attese da 10 anni, si sviluppi un senso di rispetto per il proprio territorio e per la salute dei cittadini.
(*) Associazione Cittadini per la Tutela del Territorio di Verona Est (CTT),
Associazione Salute Verona,
Comitato aria pulita di Zevio
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