Auster Paul – DIARIO D’INVERNO

…a cura di Elisa Zoppei

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DIARIO D’INVERNO (EINAUDI)  2012  – RECENSIONE DI ELISA ZOPPEI

Paul Auster

Nota biografica
È nato a Newark il 3 febbraio 1947, città sull’Atlantico di origine coloniale, Si è spento a New York in seguito a una grave malattia il 30 aprile 2024.  È stato un protagonista della letteratura statunitense contemporanea. Attraverso i suoi libri si è spesso interrogato sul futuro del suo Paese.
“Insieme a Lou Reed e a Woody Allen, è stato uno dei più famosi “cantori” contemporanei della cosiddetta Grande Mela, creatore di un universo letterario che gira attorno alla ricerca dell’identità, del senso e del significato della propria esistenza, sia essa individuale o collettiva, storica o social”. (www.bing.com)

 

Ecco un  illuminante e salutare giudizio: “Ogni volta che arrivi a un bivio il tuo corpo cede, perché il tuo corpo ha sempre saputo quello che la tua mente non sa, e benché scelga di cedere, sia per mononucleosi o per gastrite o per attacchi di panico, il tuo corpo ha sempre sostenuto in gran parte il peso delle tue paure e delle tue battaglie interiori, incassando i colpi a cui la tua mente non vuole o non può reggere”. (pag.. 56)

 

“Diario d’inverno”, è l’interessante autobiografia di Paul Auster, uno scrittore di origine ebraica, che ha attraversato innumerevoli Paesi e città viaggiando, fermandosi e piantando radici ovunque, a Parigi come a Londra o a New York. Per me è stato come incontrare un uomo mai stanco di vivere, di innamorarsi, di scoprire sempre cose nuove e raccontare con disinvolta euforia la sua vita nei dettagli anche più intimi. Lui è al centro del suo esistere: gli altri, la madre il padre l’amata moglie la cugina, la vicina di casa, e le persone che incontra e con le quali interagisce, sono un corollario di figure che riempiono la scena, ma il protagonista è sempre lui a partire dai primi pianti alla sua nascita, fino agli ultimi anni della sua vita. Ma ciò che mi ha maggiormente colpito è la novità dello stile di scrittura: un autentico sdoppiamento, come se l’autore si mettesse sulla porta della vita e si guardasse da fuori, facendo rivivere, sui binari di una lucidissima memoria, il suo sé: prima, bambino sveglio, con i normali tafferugli infantili, poi ragazzo, vivace, curioso, voglioso di imparare, poi giovane uomo pieno di sani ormoni, proteso all’incontro con l’altro sesso, da godere come “volonteroso schiavo dell’Ero”, sia a livello epidermico che emozionale. E infine adulto, sulla cresta dell’onda del successo come scrittore, sceneggiatore, regista e tranquillo uomo di casa, padre di famiglia, innamorato ben oltre trent’anni della propria moglie… Che dire! … Un uomo di fascino, vivo, disarmato e disarmante, prestante anche fisicamente, che si è speso dal primo all’ultimo giorno per fare della sua vita quel capolavoro unico e irrepetibile che spetta a ciascuno di noi… E per questo lo ringrazio e lo rimpiango. Ci restano i suo tantissimi libri, le sceneggiature teatrali e cinematografiche … E questo DIARIO D’INVERNO, dove lo incontriamo all’alba dei suoi i 64 anni e lo accompagniamo per valli e per monti, di città in città, da un appartamento all’altro, e nella stanza studio che lo accoglie intento a scrivere giorno dopo giorno il suo modo di ritrarre il mondo. Qualche titolo?

Per la Einaudi: Mr. Vertigo (2017); Il libro delle illusioni (2017); Nel paese delle ultime cose (2018); Invisibile (2020); Ragazzo in fiamme (2022).

Per maggiori dettagli: https/libriz-paul-auster/

Buona Lettura.

Elisa Zoppei

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