Etimologia 15 (espressioni dialettali)
…a cura di Giovanni Rapelli
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Etimologia 15 (espressioni dialettali)
Uno dei piú gustosi salumi della cucina italiana è la nostra soprèssa. Nei ristoranti la troviamo talvolta scritta soppressa, ma… non c’è nessun motivo per collegare questo salame al verbo “sopprimere”! Qui, l’unico che è stato soppresso è il povero maiale, oggetto delle nostre preferenze culinarie.
La parola è diffusa in tutto il Veneto, nella Valsugana, in Istria, ma anche in Toscana. La voce originaria suonava veramente sopressàda, come ancor oggi a Mantova si designa questo salume. Andrea Calmo, estroso scrittore veneziano del Cinquecento, la italianizza in sopresciata. All’origine è probabilmente una voce provenzale: nel provenzale moderno, infatti, si definisce saupressado la «carne salata e pressata» (da sau «sale» e pressado «compressa, pressata»: come a dire “compressa e salata”).
Però… c’è un’altra soprèssa, oggi totalmente in disuso. Si tratta del ferro da stiro non elettrico, che funzionava inserendovi dentro le braci, i carboni ardenti. Fino a mezzo secolo fa, questo era l’unico ferro da stiro usato nelle case; dopo, vennero i ferri da stiro elettrici. Qui l’origine etimologica è diversa: si tratta, infatti, di un derivato dall’ital. antico soppressare, nel senso di «pressare fortemente», e quindi «stirare».
Giovanni Rapelli