Etimologia 30 (espressioni dialettali)

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Etimologia 30 (espressioni dialettali)

È curioso notare come nelle nostre campagne un comune mezzo di trasporto dei contadini abbia conosciuto cosí tante varianti nel suo nome. A Garda troviamo la barucèla, definita «slitta per trasporti vari sul ripido»; lo stesso oggetto suona nella zona dell’alto lago di Garda come baròssola, mentre a Salò è la barüssola (tutte voci riprese dall’ottimo dizionario del gardense di Pino Crescini).

Il grande dizionario veronese di Giorgio Rigobello riporta sbarússola, con la variante sbaróssola, per «carro a due ruote con sponde» (a Negrar) e «slitta per trasportare legna o fieno su strade sconnesse» (a Cavalo). La voce ritorna a Vigo di Legnago come baròzola, definita semplicemente «carretto da trasporto». Sembra che alla base di queste voci sia il nome del baròzo, «carro agricolo usato per il trasporto del letame nei campi», che presenta anche le varianti baròza «carro a due ruote e un timone» (a Oppeano) e boròza «carretto a due ruote con piano ribaltabile» (a Castagnaro, Angiari, ecc.). Nel dizionario di Rigobello le varianti occupano la bellezza di una colonna di pagina!

Ma, in definitiva, da che cosa derivano tutte queste voci, e le altre che riporta il Rigobello? Con ogni probabilità si sono sviluppate tutte da baròcio o biròcio «biroccio», alterazioni di un tardo-latino (ricostruito) *birotium significante letteralmente «avente due ruote». Per terminare, direi che anche la barsèla della Lessinia («cadrega adatta per trasportare forme di formaggio») sia imparentata, in fin dei conti, a questa serie di parole, se — come suppongo — fosse in origine *baruzèla

Giovanni Rapelli

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