Etimologia 32 (espressioni dialettali)
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Etimologia 32 (espressioni dialettali)
Ci sono alcune parole che destano meraviglia nei turisti che visitano la nostra bella città, ma anche nei nostri compatrioti non veneti. Una di queste è la famosa pearà, succulenta salsa da accompagnare al bollito. Qui non dobbiamo vedere nient’altro che un aggettivo arcaico significante «impepata, insaporita col pepe»: infatti, il pepe è detto comunemente péar, e l’aggettivo che ne deriva per definire la salsa è propriamente un participio passato. Participio che al giorno d’oggi suona lievemente diverso: per esempio, per dire “questa bistecca è troppo pepata” abbiamo l’espressione ’sta bisteca qua l’é massa impearà…
Per restare in tema gastronomico, una specialità di macelleria è il bìgolo dópio, che indica il «biancostato di pancia», detto anche in italiano «spuntatura» o «spezzato». Ottimo per preparare bolliti, significa letteralmente «ombelico doppio», e in effetti viene ricavato dalla parte centrale del ventre dei bovini.
La popolarissima (un tempo: oggi molto meno) ricotta è detta puìna. In altri dialetti settentrionali è povìna, e nel cimbro di Giazza compare come povàin; abbiamo qui uno dei rari termini precedenti il latino impostoci da Roma che sopravvivono nel nostro dialetto. Nulla di sicuro si può dire sul suo significato originario; è notevole, però, che le lingue celtiche mostrino una radice *pop- «cuocere» (ciò che farebbe pensare agli Euganei, da alcuni autori ritenuti antenati dei Celti).
Giovanni Rapelli