Kang Han

…a cura di Elisa Zoppei

1-aperti

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Il freddo di fine inverno persisteva
continuo…, e mia moglie in
macchina non aveva detto una sola
parola, ma mi convinsi che non era
un problema. Non c’è niente di
male nello starsene zitti; in fin dei
conti, non è questo che ci si aspetta
tradizionalmente dalle donne ì, che
siano modeste e riservate? (pag.29)

 

Premio Nobel per la Letteratura 2024: “Per la sua intensa prosa poetica che affronta i traumi storici ed espone la fragilità della vita umana “

Non avevo idea di quanto il romanzo che mi accingo a presentarvi, fosse così particolare, così sconcertante e potesse scavare crepe così vive nel trantran della mia consumata esperienza di lettrice. Da un Premio Nobel ci si aspetta quell’opera letteraria che ti lascia senza fiato, che sfonda i confini dell’universo e ti apre a nuovi mondi…
”La vegetariana”, è in effetti sconvolgente: ti attanaglia la sensibilità, ti accompagna nei meandri della sofferenza, non solo quella corporea della protagonista, che viene comunque messa a dura prova per una sorta di vere e proprie torture, impartite abbondantemente, prima dai famigliari della protagonista, Yeong-hye, che non accettano la sua scelta di essere vegetariana, a partire dal marito, presuntuoso e insensibile, fino ai genitori: un padre autoritario e manesco e una madre succube. Ma quando -per il suo bene naturalmente- viene affidata alla scienza medica psichiatrica, la sua irremovibile volontà di non nutrirsi, se non di acqua e di aria, la espone a vere e proprie sevizie curative, che la portano nel baratro della pazzia. Nessuno si chiede che cosa sente, che cosa guida la sua scelta. Ma quando si apre un sipario di luce diversa e qualcuno si occupa di lei, valorizzando il suo corpo, adornandolo di fiori nutrendolo di colori, lei risponde con la pienezza del suo essere vivo e, attraverso un’estasi sessuale, realizza un vero atto di appagante libertà.
Non trovo parole diverse per raccontare la trama della storia, intessuta di tante bassezze umane, di tante sconfitte, vissute male dai personaggi che le stanno intorno, che non sanno capire, e agiscono ognuno secondo la propria verità. Compresa la sorella che si prende cura di lei, nonostante a causa sua abbia perso il marito. Era stato lui, unico al mondo, a vedere in Yeong-hye la musa ispiratrice per il suo poetico video idealizzato artisticamente, nel quale filmare un amplesso dei loro corpi nudi dipinti di fiori. C’è chi  ha definito la storia “un viaggio infelice… un romanzo pieno di sesso ai limiti del consenziente, insieme ad atti di alimentazione forzata e purificazione” (www.letteratitudine.it). Mi sembra un giudizio azzardato e parzialmente attinente alla sostanza del racconto, dove prevale la sofferenza della protagonista e delle persone che le stanno intorno.
Per tutto il libro, il lettore si chiede che cosa esprime la scelta di Yeong-hye,di non mangiare né carne, né pesce, né uova, né latte, dovuta a un macabro sogno di carne insanguinata… Ma pagina dopo pagina ci rendiamo conto della  sua trasformazione non solo spirituale ma anche fisica, del suo anelito continuo di cambiamento metamorfico desiderato dalla sua dura implacabile volontà di sentirsi ramo foglia radice chioma, di tramutarsi in albero, diventare  un essere vivente vegetale.

Han Kang

Note biografiche.
HAN KANG è la scrittrice vincitrice il premio Nobel 2024 con il  romanzo “La vegetariana”, (apparso nel 2007, pubblicato in  Italia da Adelphi nel 2016. È stato tradotto in una ventina di paesi e vincitore di altri premi prestigiosi “per la sua sbalorditiva miscela di orrore e bellezza”. Nata il 27 novembre del 1970 nell’antica città metropolitana di Gwangju della Corea del sud, è figlia di un importante noto scrittore, e ha coltivato fin da giovanissima l’amore per la letteratura e la poesia pubblicando raccolte poetiche e una serie di romanzi (Atti umani, 2017, Convalescenza 2019, L’ora di greco 2023)
Dal 2013 insegna scrittura creativa presso un importante Istituto d’Arte.

Elisa Zoppei

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