Borodale Jane – “La ragazza del libro dei fuochi”
…a cura di Elisa Zoppei
Cari amici di “ilcondominionews”,
presento un bellissimo romanzo che desidero condividere con voi. L’ho letto più volte e sempre con il piacere e il gusto della prima volta. Si tratta di La ragazza del libro dei fuochi (Ed. Leggereditore, 2011). È la storia di una giovane donna raccontata da una altrettanto giovane scrittrice esordiente, alla sua prima prova letteraria. È una prova magnificamente riuscita, un debutto eccezionale che ha sorpreso critici e intenditori. Narra di una di una ragazza in fuga da un destino avverso, eroina di un’avventura che ha il sapore di tutte le grandi storie: quello del riscatto, della speranza, dell’amore.
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Jane Borodale,
vive in Inghilterra con il marito e i due figli. Divide le sue giornate fra la creazione di sculture di grande successo e la scrittura. La ragazza del libro dei fuochi è il suo romanzo d’esordio, con il quale si è collocata nella terzina finalista del premio Orange prize. È dichiarata una scrittrice di grande talento che ha dato vita ad una storia indimenticabile dove fa un ritratto interessante e storicamente documentato composito della vita campagnola del XVIII secolo. È il ritratto di un’epoca spietata e affascinante, descritta nelle sue atmosfere, nei suoi odori, nei piccoli particolari del vivere quotidiano umile e rassegnato, ma non privo di aspirazioni e desideri di cambiamento.
Questo romanzo raggiunge un elevato spessore artistico anche grazie al temperamento della Borodale, nel quale scrittura, passione storica e scultura si coniugano felicemente.
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La storia inizia con Agnes Trussell,
giovane contadina, rimasta incinta per un malcapitato incidente, che si prepara a lasciare la casa e la sua povera e oscura famiglia per sfuggire alle botte e alla vergogna. Raggiunge Londra grazie a un piccolo gruzzolo preso nella casa di una vecchia compaesana trovata morta, e smarrita, piena di sensi di colpa, si aggira per le strade buie e piovose della metropoli in cerca di un rifugio e di un lavoro. È zuppa di pioggia e allo stremo delle forze quando una porta si apre nel buio e un uomo la accoglie come se la stesse aspettando. Infatti dopo qualche domanda le offre un impiego come apprendista nel suo laboratorio di fuochi d’artificio. E’ uno dei più famosi pirotecnici d’Europa, inimitabile creatore di spettacoli da sogno con i quali monarchia e nobiltà stupivano le folle in quell’epoca barocca, in cui convivevano splendori e miserie.
Lei, nascondendo sotto l’ampio scialle il suo segreto, lavorerà accanto a lui imparando l’arte di creare i fuochi più spettacolari che occhio umano abbia mai visto. La vediamo lottare attingendo tenacia e ingegno dalla forza della disperazione. Si farà strada con spirito intrepido in una professione prettamente maschile, affrancando lo stato femminile dall’inferiorità apertamente manifestata dalla società del tempo, e conquistando a poco a poco, la stima e la fiducia di John Blacklock, artista geniale ma uomo introverso enigmatico e scontroso. Senza rendersene conto entrerà piano piano anche nel suo cuore, ma non lo scoprirà mai se non alla fine quando…
Concordo con chi ha scritto che questo è un romanzo dalle atmosfere suggestive e che Jane Borodale ha la capacità di far emergere la complessità dei rapporti umani come solo i grandi romanzieri di ogni tempo hanno saputo fate.
Aggiungo che in questo libro - specie in tempi in cui si vanno sempre più imponendo modi di lettura usa e getta, e siamo sovente indotti a conformarci più come consumatori di parole che come appassionati lettori – ogni pagina tira l’altra, ci invoglia a fare le ore piccole, tenendoci appesi alla trama intricata e avvincente, solleticati da uno stile narrativo sapido e fresco.
Buona lettura.
Vs Elisa