L’angolo delle Vignette
…a cura di Giorgio Martini
giorgiomartini44@gmail.com
Giorgio Martini
Ironiche, spassose, talvolta semplicemente stupide, le vignette di questa raccolta hanno punteggiato buona parte della mia esistenza. Pur nel loro niente, esse sono in un certo qual modo la mia storia, con i tutti i suoi sacrosanti giorni, belli, brutti, bruttissimi, insopportabili, mediocri, sorprendenti, meravigliosi.
Per questa ragione ho scelto di non effettuare nessuna cernita e proporle pari pari, ognuna con il suo significato più o meno palese se non irrimediabilmente criptato dall’unicità della situazione che l’ha generata.
Qualche imprecazione, peraltro alquanto innocua, è stata illustrata principalmente per sdrammatizzare quegli inevitabili momenti di eccessiva tensione che, purtoppo, contraddistinguono il nostro non semplice convivere quotidiano con un prossimo che troppo spesso è tale solo nella sua definizione o fisicità.
Giorgio Martini
Dicono di Lui…
Siamo abituati alle vignette politiche, a quelle a doppio senso, grevi, a quelle proprio scurrili, quelle ipocrite e qualunquiste; queste no.
Come faccia Giorgio a non farsi travolgere dai suoi colleghi affermati, dalle battute a fil di matita fulminanti, dai paralleli micidiali, dalla moda dell’equivoco e del becero (del turpe?) è già un miracolo. Come conservi questa pulizia-purezza-lindore di ossimori semplici fino al disarmante, ma che mai abbiamo valutato nelle possibili alterità, nelle associazioni più alla portata, all’umiltà delle sue scoperte è il dato del suo carattere sveglio e della sua indole, buona.
Scorrere l’ampia produzione porta a ritrovare l’infanzia, la scoperta del linguaggio nelle situazioni, le associazioni spazio-tempo-verbo, con la perspicacia dell’adulto che ti mostra la luna e tu non guardi più il dito. È molto. E non puoi non riandare alle sue tele astratte (per vedere le tele andare al suo Sito www.giorgiomartini.it) dall’incredibile levità nella scelta dei colori e nella campitura degli spazi.
Dice il saggio: “Dedico queste scempiaggini a miei potenziali amici se solo avessi dato loro la possibilità di diventarlo”. Lo scrive nella dedica del lavoro alla sua squisita famiglia. Conoscendola, si capisce tutto.
Bartolo Fracaroli
Uno più di uno altri ancora divagazioni sparse senza capo né coda
La nostra esistenza si potrà salvare dalla frenesia della vita moderna e da questi tempi duri soltanto con il sorriso. Dovremmo cominciare a coltivarle, le risate e le occasioni per ridere, come se si trattasse di un bene prezioso. Anche Madre Teresa di Calcutta ha detto “Non sapremo mai quanto bene può fare un semplice sorriso.”
È per questo che Giorgio Martini ha pensato bene di pubblicare il suo libro di vignette dal titolo “Uno più di uno altri ancora” con il sottotitolo “Divagazioni sparse senza capo né coda”. Proprio per ridere un po’ e trascorrere qualche momento di allegria e spensieratezza. Per salvarci insomma!
Quello che ci propone non è il suo primo lavoro, ma c’è da dire che ogni qualvolta ne presenta uno, lui ci stupisce. Ha tenuto infatti nascoste le sue vignette per anni finché si è deciso di raggrupparle distribuendole in altri quattro volumi, oltre a questo.
Un altro suo interesse è la pittura, scrive poesie in lingua che ha suddiviso in quattro pubblicazioni. Quindi mi sorge spontanea una domanda: “Perché Giorgio ci avrà tenuto nascosto tutti questi lavori?
Quante cose avrà ancora in serbo e che ci dovrà mostrare?” Giorgio Martini è un uomo semplice e complesso nello stesso tempo.
Disegna e scrive con la semplicità del cuore, ma non lo vuole far vedere quasi temesse di invadere lo spazio altrui.
Lui è fatto così! La sua anima candida lo fa ancora sorridere e cercare negli altri l’alleanza per sorridere insieme. Queste vignette ne sono l’esempio. Non cerca strane alchimie, gli bastano una semplice matita e la sua fantasia. Si affida al disegno, e al verbo; quello comune di tutti i giorni. Non inventa; osserva, confronta e accosta, e lo può fare perché nel suo creare c’è l’amore. Amore per le persone che gli stanno accanto, per le persone che credono in quello che fa e anche quelle che non credono, ma che potranno sorridere se solo si avvicineranno ai disegni di questo libro.
Giorgio Sembenini
Due parole nell’incontrarci
Non c’era nulla di progettato nel momento che decisi di recuperare alcuni miei disegni umoristici. Dormivano il sonno dei giusti da parecchi anni nel profondo fondo di un cassetto quando, nel riscoprirli, decisi di riunirli in una raccolta, se non altro per rivivere attimi di un periodo particolare della mia ancor giovane età matura.
Poi la cosa non ebbe alcun sviluppo e tornò a sonnecchiare in qualche angolo recondito del computer finché si risvegliò dal sonno dei giusti la classica pulce nell’orecchio. «E se tu, medaglia, mostrassi al tuo prossimo anche il tuo lato nascosto? Non sarà usuale ma neanche così strampalato, magari potrebbe facilitare la comprensione del tuo modo di essere». Detto fatto la pulce si è sistemata a mezza pensione nel mio condotto uditivo e il prodotto che ne deriva vi attende quieto nelle prossime pagine. Spetta a voi la risposta. Buona lettura.
Giorgio M
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