Morgan Marlo – “…E VENNE CHIAMATA DUE CUORI”
…a cura di Elisa Zoppei
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Amici carissimi, ho scelto per condividerlo con voi un bel romanzo, datato certo, ma ancora in grado di colpire la fantasia, il sogno, la voglia di avventura: E venne chiamata Due Cuori della scrittrice americana Marlo Morgan. Poco dopo la sua pubblicazione (1991), il romanzo, pubblicizzato come racconto di esperienze vissute in prima persona dall’autrice, forte da subito del mezzo milione di copie vendute, fu oggetto di una secca confutazione da parte delle associazioni aborigene australiane, guidate dalla Dumbartung Aboriginal Corporation. Detto in parole povere, qualche “buon amico” della scrittrice, piuttosto volonteroso di mettere i puntini sugli i dei suoi racconti di “vita vissuta”, confutandone la veridicità, mise sull’attenti una grande schiera di lettori a non bere tutto come acqua di fonte. Detto questo, aggiungo che la cosa per me è ininfluente perché nelle pagine di questo romanzo (è un romanzo non una ricerca etnografica) c’è un tale autentico vitalistico interesse per il modo di vivere, di pensare, di agire di una tribù aborigena, da farne una narrazione straordinariamente dinamica e viva che ti dà la sensazione di partecipare di persona all’esperienza dell’autrice.
Marlo Morgan è nata il 29 settembre del 1937 nell’Iowa – Stati Uniti, da una coppia di persone che si amavano. Ricorda volentieri la sua infanzia felice con una sorella più grande molto graziosa e brillante e un fratellino più piccolo molto attaccato al suo cane. Da piccoli giocavano tutti insieme come buoni amici e si aiutavano l’un l’altro, ma poi nel corso degli anni i rapporti si sono ahimè raffreddati.
Aveva un rapporto speciale anche con il padre, un uomo bellissimo, grande lavoratore, che sempre ha amato e dal quale si era sempre sentita amata, incoraggiata e consigliata. Anche la mamma era una donna speciale, sempre attenta ai figli e ai loro bisogni, molto generosa verso gli altri, pronta a dar da mangiare a tutti i vagabondi che bussavano alla sua porta. I suoi genitori sono fra coloro, figli e nipoti, cui ha dedicato questo suo primo libro.
Dopo aver conseguito un dottorato in biochimica e in medicina orientale, intraprese la carriera di medico, specializzandosi nella terapia dell’agopuntura. Esercitò la sua professione di medico per 25 anni con grande impegno personale, sperimentando un suo programma educativo su pazienti mezzosangue residenti nei centri urbani che avevano manifestato tendenze suicide. Li seguiva a domicilio cercando di aiutarli a trovare uno scopo nella vita e a migliorare la loro condizione economica. Dopo aver divorziato dal marito si buttò a capofitto nel suo lavoro fino a riscuotere parecchi riconoscimenti civici, fra i quali un invito a partecipare a un raduno tribale di aborigeni che vivevano a tre mila chilometri di distanza sulla costa opposta del continente americano. Era attratta dalla novità e curiosa di conoscere più da vicino le condizioni reali di quella tribù e decise di partire. Da quell’esperienza è nato il libro che, pubblicato a sue spese nel 1991, le cambiò la vita, portandola immediatamente a un successo interplanetario. Grazie alla popolarità raggiunta, Marlo iniziò a tenere conferenze in giro per l’America e l’Australia scontrandosi, come su accennato, con detrattori, controversie e accuse di incongruenza, ma portando soprattutto all’attenzione di tutti una cultura e una weltanshauung, diversa da quella consumistica dei popoli cosiddetti civilizzati, lontana dai veri valori della vita, sia spirituali che socio umanitari. Dal libro non è mai stato tratto un film per l’opposizione degli aborigeni stessi che hanno trovato inaccettabile mettere in commercio cose sacre di cui è sostanziata la loro esistenza.
Marlo Morgan oggi, alla soglia degli ottantanni, vive in Missouri e si occupa di chiropratica e agopuntura. Ha continuato a scrivere dando alle stampe il nuovo romanzo Il cielo, la terra e quel che sta nel mezzo (Bur- Rizzoli, 2006).
MARLO MORGAN
….E VENNE CHIAMATA DUE CUORI
Il racconto di un’avventura straordinaria, un’occasione unica
per apprendere la saggezza di una cultura antica
e raccoglierne l’irresistibile messaggio.
Collana Sonzogno Libri Oro, 2005
Piena di aspettative e di entusiasmo, Marlo, cinquantenne in carriera, elegantissima, tacchi alti, tailleur color pesca, si è recata in Australia per partecipare a una cerimonia in suo onore. Ma non appena mette piede nel continente oceanico, le sue aspettative vengono subito ridimensionate. Fuori dall’albergo 5 stelle, l’attende una Jeep scoperta, scalcagnata e un autista aborigeno, nero, trasandato e di poche parole che la fa salire e si avvia verso una meta a lei ignota. Dopo una infinità di ore di viaggio tribolato su strade sterrate e la polvere del deserto, approda nel luogo dell’appuntamento. Dentro una specie di capanna di lamiera più larga che alta, dove al centro arde un grande fuoco, è radunato un gruppo di aborigeni: donne, uomini vecchi e giovani, in attesa di partire. Deve svestirsi e coprirsi con un unico telo a mo’ delle altre donne e lasciare che tutto il resto, scarpe, patente, soldi, gioielli biancheria intima, venga dato alle fiamme. A mano a mano che si guarda attorno cerca di capire il suo destino. Ammessa a un rituale di canti, gesti esoterici e danze, comprende da sguardi e sorrisi gentili di essere stata accettata come ospite d’onore per una impresa importante. Ooota l’autista aborigeno, l’unico che parla inglese, le spiega che dovrà intraprendere un viaggio con la tribù attraverso l’Outback, il deserto australiano, camminando scalza per tre intere lune (tre mesi) e cibandosi solo di ciò che offre la terra.
Superando titubanze e timori, e affidandosi alla volontà divina, con un sasso in mezzo al seno, che le hanno fatto scegliere fra tanti, durante il rito di ammissione, e che deve tenere sempre con sé perché le salverà la vita, si mette al seguito della Vera Gente, (il nome che la tribù dà a se stessa).
Inizierà così per lei l’esperienza più importante ed esaltante della sua vita, quella per cui Marlo capirà di essere nata. Il suo sarà un pellegrinaggio verso nuove consapevolezze, nuove certezze, nuove possibilità di essere nel mondo, di affidarsi completamente alla provvidenza della madre Terra e al potere dell’Universo intero, contemplandone con cuore sincero le infinite meraviglie.
Il lettore in marcia con lei come in un’odissea spirituale soffrirà il caldo, la sete, la stanchezza il mal di piedi, ma accanto alla Vera Gente imparerà ad accogliere con fede i prodigi della natura, a sentirsi perfettamente integrato con il Tutto a capire che ognuno ha un preciso posto nel Cerchio della Vita. È una storia che non stanca mai e a ogni pagina si trova qualcosa che affascina, sorprende, allarga gli orizzonti del mondo abitato.
Credetemi anche se l’avete già letto riprendetelo in mano perché ha ancora tante cose da dirvi.
E quel sasso tenuto in mezzo al seno di cui si dimentica subito, avrà un ruolo fondamentale in uno dei momenti più al limite della resistenza. Sì, le salverà la vita. Come?
Lo lascio scoprire a voi miei amatissimi lettori.
Buona lettura
Elisa Zoppei