Pubblicazione del libro – “L’Anima e l’Aratro/Girotondo d’Anime apparse”… di Giulia Coletta… segnalazione a cura di Daniela Fornaro – 116

…a cura di Daniela Angela Fornaro

danielaangela.fornaro@gmail.com 

ARCOLE (VR)

Giulia Coletta

Coletta Agata Giulia Kether nasce nel 1959 a Roma. Vive ad Arcole (VR) e lavora a San Bonifacio (VR) in un ente pubblico locale. È ricercatrice autonoma, interessata alla crescita personale, attratta da metodiche naturali che promuovano la Magnificenza individuale. Kinesiologa, costellatrice familiare e floriterapeuta in continua formazione, svolge percorsi di consapevolezza per riconnettere la persona al suo pieno potenziale. Scrittrice sensibile al richiamo della poesia, ama definirsi una camminatrice sui sentieri dello spirito. È Autrice del volume di poesie “Foglie di vita” e del romanzo breve “Il Cavaliere dei fiori” in omaggio di Edward Bach.

L’ANIMA E L’ARATRO
Girotondo d’Anime apparse
di Coletta Agata Giulia Kether
In copertina Il Soffione
acquerello della pittrice Anna Elisa Sartori
Finito di stampare nell’anno 2024
ISBN 979-12-210-7596-0
Prezzo Euro 15
E-mail: @giuliakether59@gmail.com

 

Ho Conosciuto Agata Giulia Kether Coletta (per me semplicemente Giulia) in occasione di un incontro tra poeti di zona in vista della costituzione del Cenacolo Letterario e Poetico di San Bonifacio.
Da subito sono rimasta colpita dalla sua composta introversione, dalla riluttanza ad intrattenersi in conversazioni futili, dalla severità di sguardo e portamento. Poi, conoscendola meglio (soprattutto in occasione della stesura del suo libro di cui mi sento onorata di averne curato la prefazione), mi sono resa conto che tanta austerità è prevalentemente apparenza allorché ci si accinge a scovare nell’intimo delle sue emozioni lasciandosi condurre dal suo animo sensibile e poetico che tutto, di Giulia, dispiega e svela.
La tensione è infatti calata, nel preciso momento in cui ho percepito l’intensità del suo essere e mi sono lasciata attraversare dalla sua natura e indole di donna impegnata e colta, segnata da un approccio alla vita di meditazione e di contemplazione al di là di quanto, ai più, inconsapevolmente appare.
Mi sono incamminata in punta di piedi lungo i sentieri del suo mondo poetico, attraversando e superando le barriere da lei innalzate, non tanto per difesa, ma a mo’ di filtro e selezione.
Mi ritengo lusingata di tale concessione e onorata di poterla condividere con chi ama la poesia nella sua forma ed essenza più elevata.
I versi di Giulia guizzano nell’aria come zampilli di una giocosa fontana. Un guizzo e poi via, per tornare alle origini, per lasciare quel tanto che di bello e scenografico possa commuovere, per desiderare di coglierne ancora e ancora più vivaci e articolati.
E proprio come una festosa fontana che da sola abbellisce piazze deserte e dona vitalità all’essenza primaria dell’essere, le poesie si compongono l’un l’altra, si susseguono incessanti in ritmi cadenzati, si alternano in richiami e suggestioni, fin tanto che qualcuno sappia e voglia coglierne, nell’insieme, il disegno unitario e prestabilito, semplicemente attardandosi sulla giocosità dei versi.
Già di per sé, il titolo della silloge, è altamente evocativo: “L’Anima e l’Aratro/Girotondo d’Anime apparse” laddove l’anima, divelta e tracciata dall’aratro, si affida e si predispone ad accogliere semenze e nuovi germogli di vita.
Il Soffione, (immagine di copertina) simbolo di rinascita, è per Giulia “Evocativo della nostra condizione umana perfetta e impermanente; È “magnifica spinta che tutto alimenta e muove”.
La dedica nel libro è rivolta “A tutti coloro che sono Aratro per la propria Anima e quella altrui…” perché non bisogna bastarsi, smettere di credere che nulla si possa per le anime altrui, viceversa tracciando, quotidianamente, giunture di solchi, mai divisori, anche a costo di verità fugaci e illusorie.
Caratteristica della poetica di Giulia è un linguaggio intenso, curato, mai banale, articolato pur nella sua essenzialità, che traccia intuizioni profonde, ora in dolorosi dilemmi, ora in riflessioni intimiste, ora in placide constatazioni, che alimentano versi liberi farciti da raffinata retorica così come da sporadiche rime e sparse assonanze.
Ricorre spesso, oltre alla metafora, anche la figura dell’anafora, laddove Giulia avverte maggiormente l’esigenza di rimarcare l’ispirazione, che si fa monito, premessa, convincimento.
Le pagine del libro, lucide e sfumate su sfondo pastello, accolgono la silloge di quasi 90 poesie, cui si alternano luminosi e floreali dipinti della pittrice Anna Elisa Sartori.
Un’esperienza di intensa spiritualità ma anche, come Lei stessa afferma nella sua introduzione al libro, un bisogno interiore di definire le sensazioni che il tempo non ha lasciato svanire. Rigurgiti del cuore che, solco dopo solco, riaffiorano in maniera a volte totalizzante.
Il desiderio di Giulia è che il libro tocchi le corde del cuore e dell’anima per poter ognuno riconnettersi alla propria Magnificenza.
In questo caleidoscopio di versi, il mio invito, dunque, è di lasciarvi condurre tra i solchi tracciati, i girotondi di anime, gli zampilli di acqua e di luce, tra le suggestioni poetiche che Giulia ha saputo così sapientemente evocare, mettendo a nudo la sua anima per permetterci di mettere a nudo la nostra.

Daniela Fornaro

↓