Pubblicazione del libro – “Memoria cara”…di Sebasiano Saglimbeni… segnalazione a cura di Elisa Zoppei – 101
…a cura di Elisa Zoppei
VERONA
In quarta di copertina
Ancora non nereggiava
e, con il tramonto,
si poteva serenamente indugiare
nella piccola campagna rivisitata.
Voltarle le spalle, con un tramonto
che non era la compitezza
di una giornata
ma la perpetuità di una poesia
ardua a volerla descrivere,
significava offenderla…
Quarta di copertina risvolto
Scritti rievocanti l’era della civiltà contadina
quando la Musa sapeva scrivere e leggere;
in questi pure l’esperienza dell’insegnamento
svolto dall’autore e le istanze sociali
e la memoria di grandi uomini, conoscenti, compagni ed amici
che da tempo sono scomparsi.
***
Ho avuto tra le mani questo libro, così poco ingombrante, ma così elegantemente curato dal punto di vista editoriale. Lo segnalo alla vs. attenzione.
Un mattino di giugno u.s. mentre passavo di fronte a un bar di Borgo Trento (VR), mi sentii chiamata da due amici che vi sostavano pacificamente davanti a un caffè. Uno era l’autore stesso, conosciuto all’interno del cosiddetto reverso contex, come il grande siciliano, originario di Limina, cantore della civiltà agropastorale della sua terra sicula, educatore e docente di lettere in varie scuole del Nord Italia. E, last but not least, imprenditore culturale, fondatore della rivista Mondo Nuovissimo e della casa editrice Il Paniere: (https://www.orawebtv.it//cultura).
Accanto a lui, l’amico fidato Giorgio Gabanizza, poeta, più noto a Verona per la sua attività politica, e per l’attenzione al Sociale seminata di iniziative volte a sostenere i bisogni più variegati di tanta gente. Fa parte della mia cerchia di conoscenze amicali, e anch’io ho talvolta il piacere di conversare con lui di poesia e vari argomenti. Insieme mi tesero il libro con la dedica già scritta per me.
Sono incredibili le cose che ci accadono per caso e del tutto inattese. Così quell’incontro, non fissato da alcun appuntamento telefonico o altro, diventò un incontro speciale perché, passando per caso davanti a quel bar, io mi trovai tra le mani questo libro, come se mi aspettasse al varco per fermarsi con me.
Qualche settimana dopo questo incontro, Sebastiano Saglimbeni, mi scrisse una mail congratulandosi con me per il mio lavoro di recensioni letterarie pubblicate mensilmente sul nostro ilcondominionews.it. Io gli risposi ringraziandolo dell’attenzione, chiarendo che i miei articoli sono finalizzati a promuovere il piacere di leggere opere letterarie di svago, un modo quotidiano di tenersi compagnia. In quell’occasione a onor del vero precisai che invece il professore sta su un piano molto alto. La sua è una scrittura straordinariamente colta, resa però amabile e godibile per la vivacità calda di una penna tutta personale ed emotivamente ricca di potenza espressiva che la rende unica. Aggiunsi che la sua “Memoria” pagina dopo pagina mi era diventata “cara” condividendola con lui in una lettura meditata, che mi aveva permesso di navigare non solo dentro la sua vita, ma anche nel nostro mondo scolastico ed extrascolastico… fino alle fonti della Civiltà, detta, raccontata e cantata attraverso la parola…
E in più, questo libro, prima di aprirlo vale la pena di farlo parlare, partendo dalla copertina: un volto di donna dallo sguardo deciso (acquerello di Ernesto Treccani (1920-2009), pittore italiano antifascista di avanguardia artistica, che sembra annunciare il sorprendente contenuto vitale della scrittura. Ogni pagina è sostenuta da una vivace intensa narrazione che attraversa gli anni, si sofferma nei luoghi dell’infanzia dell’autore, ripercorre i sentieri delle sue infinite avventure poetiche e culturali, classiche e moderne, che ne hanno forgiato la mente e il cuore.
Sono pagine che vanno lette e rilette, che chiedono di fermarsi sulle parole in compagnia di voci d’altri tempi e d’oltre tomba, da Neruda a Lorca, dai poeti latini ai greci, che vanno ascoltate per sentirle vive, vigorose e piene di verità. Le vediamo uscire da case di pietra, scorrere dentro le acque impetuose dei torrenti, fermarsi in case letterarie piene di umana presenza. Penetrano nel cuore di coloro che hanno lasciato il nido e si sono avventurati nel mondo.
Quella mattina non sono passata invano davanti a quel bar… Ho avuto in dono questo libro dove io ho potuto ammirare la potenza e la luminosità poetica di Sebastiano Saglimbeni e camminare dietro i suoi passi, conoscerlo da vicino, odorare con lui i profumi della sua terra sicula, vederla con i suoi occhi, amarla perché gli appartiene… e ora un poco appartiene anche a me.
Elisa Zoppei