Pubblicazione del libro – “QUATTRO ORE CON MIO PADRE”… di Marianna Peretto… segnalazione a cura di Daniela Angela Fornaro – 112

…a cura di Daniela Angela Fornaro

danielaangela.fornaro@gmail.com 

SOVIZZO (VI)

Marianna Peretto

Note biografiche.

Marianna Peretto è nata a Vicenza nel 1971. Vive a Sovizzo e nel tempo libero coltiva la passione dell’arte, nello specifico della pittura, sotto tutti gli aspetti, dall’astratto all’iperrealismo.
Ad un certo punto però, ha sostituito i colori con le parole per raccontare una storia di famiglia, di sentimenti, di speranza. E qui è nato il libro “QUATTRO ORE CON MIO PADRE”; una storia vera e straordinaria che narra la vita di un uomo che incontra suo padre per la prima volta a 53 anni.
La vicenda, dai toni inquietanti e commoventi, ha suscitato l’interesse di TV locali e nazionali. Il protagonista è stato ospite nel telegiornale di TVA Vicenza il 14 agosto 2023; successivamente da Massimo Gramellini, il 14 ottobre 2023, nel programma IN ALTRE PAROLE su La7; poi su RAI 1 nella trasmissione ITALIA SI condotta da MARCO LIORNI (l’11 novembre 2023 visibile su raiplay o su youtube) e nel programma A SUA IMMAGINE condotto da Lorena Bianchetti (il 29 marzo 2024 in occasione del Venerdì Santo).

QUATTRO ORE CON MIO PADRE
Una storia vera…quasi normale
Finito di stampare nel mese di aprile 2023
ISBN: 078-88-6464-728-9
Casa Editrice: QuiEdit s.n.c.
Verona, via S. Francesco, 7
e-mail: informazioni@quiedit.it

Non è mai troppo tardi per trascorrere quattro ore con il proprio padre. Soprattutto se sono le uniche di una intera vita. Una storia vera…quasi normale quella descritta con dovizia di particolari da Marianna Peretto che ha per protagonista una persona a lei vicina. Un fissare su fogli il tormento interiore di un’anima nobile minata da una fragilità di fondo per un affetto a lungo negato ma non per questo irrimediabilmente perduto per potergli attribuire la giusta collocazione nel puzzle degli affetti. Un puzzle che si ricompone solo negli ultimi attimi di vita proprio di colui che deteneva l’ultimo tassello, amorevolmente custodito. Quel legame reciproco che il cuore ha trattenuto per anni e che si è rivelato prorompente allo scadere del tempo. Come una clessidra che lentamente e inesorabilmente traccia il tempo che scorre, a incitare gli animi, sino all’ultimo granello di sabbia, sino a quando nulla è veramente perduto.
Si è spesso convinti di poter fare a meno di quelli che sono gli affetti imprescindibili che permeano la nostra esistenza, a volte ostacolati da vicende umane, da personalismi, da rivendicazioni ed egoismi che tuttavia, prima o poi, mostrano il fianco, per cadere sotto la spessa lama dell’amore che tutto ricompone e ricongiunge. Come tutti gli avvenimenti disseminati lungo il divenire della vita, ciascuno si manifesta in ossequio a regole prestabilite che presuppongono compiutezza e maturità di intenti e sentimenti; che prendono forma all’insaputa, quando tutto sembra deciso, allorché la nostra anima e la nostra mente si predispongono in un connubio di generosità, di perdono, di accettazione, di desiderio di esserci per noi stessi e per gli altri. “Papà, se avessi saputo che non ti avrei più rivisto…avrei rubato al tempo più minuti…avrei avuto parole più profonde; se avessi saputo che ti salutavo per l’ultima volta, avrei fissato il colore dei tuoi occhi per imprimere nella memoria ogni più piccola sfumatura, avrei cercato di cogliere la tonalità della tua voce…Ma sei andato via senza darmi il tempo, un tempo che non sarebbe mai bastato” sono solo alcune tra le tante suggestioni emotive evocate da toni narrativi a volte tendenti alla prosa, ad impreziosire l’animo di chi legge. La lentezza descrittiva di alcuni tratti è voluta, per indurre il lettore a soffermarsi su passaggi essenziali e propedeutici alla comprensione di vicende che hanno intessuto l’esistenza del protagonista; trame dal sapore nostalgico, a volte malinconico, mai arrendevole, ad evidenziare la tenacia che persiste, quasi a voler attribuire maggior valore premiale a quelle che poi si rivelano essere le ambizioni di una vita realizzate, a fronte di innumerevoli avversità  e sconfitte, affettive e materiali.
Sull’intera vicenda aleggia un’ombra: una paternità biologicamente attribuita ed arbitrariamente estirpata da una madre anaffettiva, infedele al ruolo e alla parola data; da rappresentazioni di una realtà distorta, tali da indurre il protagonista a ricercare surrogati di genitorialità, laddove contesti familiari e convenzioni imposte pretendono di adempiere a tale ruolo. Il coraggio di una scelta, seppur tardiva; un destino che si compie e che ripaga, in una manciata di ore, l’eternità di una vita; sguardi repressi e parole lungamente taciute che fuoriescono inarrestabili a rievocare persone e vissuti nel tentativo di soddisfare un desiderio di ricongiunzione e di appartenenza. Sguardi e parole in grado, nella loro intensità, di riconciliare il passato con il presente, il fanciullo con l’adulto; di ricondurre il figlio al padre e il padre al figlio, in simbiosi reciproca, ambita, ricercata ed infine ritrovata nell’alveo protettivo dell’amore filiale e genitoriale. “Una storia vera…quasi normale” laddove a prevalere è la verità assoluta dell’amore e la normalità è il valore che da sempre le attribuiamo.
Ho conosciuto Marianna il 21 marzo di quest’anno in un evento congiunto di arte e poesia. Ricordo la discrezione con cui mi ha parlato del suo libro, tenendolo delicatamente tra le mani, quale depositario di una esperienza di vita di una persona a lei cara. Mi ha detto: ” L’ho scritto io, benché io sia un’artista di quadri e non una scrittrice, perché ritengo che storie simili meritino di essere raccontate“. Mi ha fatto dono, con garbo, di una copia del libro, che mi sono ripromessa di leggere quanto prima. Sono andata ben oltre, nel desiderio di tracciare impressioni a fronte di una vicenda che è anche un insegnamento di vita: non è mai troppo tardi per una riconciliazione affettiva. Ne facciamo tesoro e ringraziamo Marianna per averci reso partecipi e testimoni di quest’ennesimo miracolo d’amore.

Daniela Fornaro

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