Pubblicazione del libro – “VITE PARALLELE – Un percorso di arte e di vita”… di Wainer Mazza… segnalazione a cura di Elisa Zoppei… – 69
…a cura di Elisa Zoppei
MOTTEGGIANA (MN)
“VITE PARALLELE, un percorso di arte e vita”… di Wainer Mazza
Da un riflusso di memoria scolastica affiora il nome di Plutarco, scrittore greco vissuto fra il primo e il secondo secolo d.C., il quale ci lasciò in eredità una monumentale opera intitolata “Le Vite parallele”, un insieme di 20 biografie di uomini illustri dell’antichità classica, messi a confronto in coppia, un greco e un romano: Alessandro e Cesare; Demostene e Cicerone, ecc…
Oggi, Wainer Mazza, conosciuto nel mondo come il Menestrello, Cantastorie mantovano, ci presenta la sua opera intitolandola Vite Parallele, con un altro significato: è la storia sua, la storia della sua vita, condotta su due fronti: quello domestico intimo casereccio, quello pubblico, esibendo la sua arte canora recitativa davanti a spettatori di teatri popolari ammassati in variegate platee paesane o cittadine del suolo padano e oltre. Lo fa mediante un espediente narrativo degno di un vero artista commediante: si sdoppia in un altro personaggio creato dalla sua fantasia e fatto crescere dentro di sé: Wainerino.
Raccolgo quindi dalle vive parole dell’autore il senso di questo lavoro, autentico compendio dalla sua esistenza vissuta come passaggio speciale e personalissimo su questa terra, interconnesso continuamente nelle sue due anime: quella di Wainer adulto, attore, musico, poeta, cantautore, e quella di Wainerino, il personaggio bambino, partorito dalla sua fantasia, proiezione del suo sé artistico, erede ideale del suo patrimonio poetico canoro musicale. Vuole paternamente assicuragli un futuro radioso di successi e di gloria.
La vicenda si snoda tra vari protagonisti, luoghi, aziende locali, attività commerciali. personaggi mantovani e non e informazioni sui nuovi canali di comunicazione. Ma fin dal loro primo incontro è Wainerino, (un po’come fece Pinocchio con Geppeto), che dal basso della sua piccola statura, senza tanti preamboli, mette sul piatto la sua aspirazione a prendere quanto prima il suo posto sulla scena artistica, pretendendo dall’anziano genitore credenziali ed un avviamento professionale adeguato di mezzi e risorse.
Questo libro come ci spiega la filastrocca a pag. 25, 26, 27, fra moti di spirito, lazzi allegri, simpaticamente autoironici, è la risposta tangibile e concreta alle esigenze di Wainerino,
Strutturato in varie sezioni, il testo illustra meticolosamente tutto l’apparato strumentale scenico (20 installazioni fatte con variopinte cassette in cartone per frutta e verdura, spiegazioni e descrizioni particolareggiate, testi di canzoni, consigli comportamentali ecc…), funzionale a guidare il novello cantastorie nelle scelte artistiche ed umane che lo faranno diventare il più grande cantastorie del futuro.
A un certo punto l’autore si permette di scomodare persino Dante, paragonando la sua vicenda artistica ed umana a quella del sommo poeta, ma diciamo che trova l’escamotage per uscirne simpaticamente allorché la colpa di questo ardire viene riversata su qualche bicchiere di troppo.
Ma non vorremmo dilungarci troppo sulle belle e buone intenzioni di questo tipo di manuale di tecnico pedagogico mirato a rendere i cantastorie protagonisti di un mondo fatto di cultura popolare, di usi, costumi, modi di dire e di fare.
Assicuriamo che la lettura di questo libro li renderà più edotti a condurre spettacoli di ogni genere e farà un grande servizio anche al pubblico degli spettatori, che dopo aver letto questo libro, saranno senz’altro meglio preparati a gustare e a godere appieno le loro artistiche esibizioni.
Buona lettura
Vs Elisa
Note biografiche tratte da Raffaella Visconti Curuz in Giornale del Garda, (18 dicembre 2010)
Il cantastorie mantovano Wainer Mazza, originario di Monteggiana, “Menestrello del Po”, è un cantautore di strada, un artista, che pur non avendo nulla da invidiare ai grandi della musica, preferisce esibirsi in sordina per strade o piazze senza mirare troppo alla fama. Essere “Menestrello del Po”, per lui significa incarnare il cantore del fiume: colui che, ne canta e ne parla attraverso canzoni e poesie, mettendo in evidenza caratteristiche, luoghi e personaggi, la cui storia tribolata è sempre ricca di spunti e di suggestioni poetiche anche ai giorni nostri. In questo, Wainer Mazza, da oltre 45 anni, per le sue canzoni si accompagna con la chitarra, cavalcando le vie di una lunga carriera, in onore della quale, la Giuria del concorso di poesia “Dipende Voci del Garda” , gli ha conferito nel 2010, la targa, che lo ha reso celebre nel mantovano e lungo tutto i paesi del Garda.
Wainer è un intrattenitore nato e un ottimo musicista autodidatta che ha composto musica e testi di oltre 500 canzoni tra italiano e dialetto. Inoltre, artista poliedrico, scrive anche poesie, sia in lingua che in dialetto, non con la voglia di fare accademismi, ma di dire qualcosa di sé al prossimo. Due di esse sono state pubblicate nell’Angolo della Poesia di questo Sito. La sua produzione letteraria è raccolta nei sei libri dati alle stampe nel corso degli anni: uno di canzoni sue, uno dedicato al buon mangiare e bere del suo territorio, un altro ancora dedicato alle tradizioni locali, e poi le favole mantovane ed un’opera dedicata al mondo del libro, visto da dentro e da fuori per un glossario ironico, divertente e un po’ irriverente.
Ecco alcuni titoli: “La prima volta: canzoni e poesie” (1995); “Una canzone lunga trent’anni” (1975-2005); “Ròbi a d’na vòlta e d’incö“, (2017)
Wainer Mazza è uno showman ironico, coinvolgente, fortemente legato alla sua mantovanità. Gli piace essere classificato come cantastorie mantovano che predilige la strada e la piazza, ma che si adatta bene anche al palco, alla piccola o grande compagnia, al pranzo o alla cena di gruppo. Sa intrattenere e coinvolgere le persone che interagiscono durante i suoi spettacoli che ormai sono più di 5000. Mazza è in definitiva un cantastorie d’altri tempi che ama intrattenere il pubblico con le tradizioni della sua terra, fonte infinita di vicende da narrare, e da cantare!