Pubblicazione della raccolta poetica – “Al confine del bianco”…di Antonio Nesci… segnalazione a cura di Elisa Zoppei – 107

…a cura di Elisa Zoppei

MODENA

Antonio Nesci

Ho conosciuto Antonio Nesci anni fa, quando girando nelle scuole della provincia di Verona, l’ho incontrato come “maestro di poesia”: si metteva all’altezza dei bambini, giocando con loro, solleticandoli a scambiarsi parole pensieri immagini. Stava in mezzo a loro dando loro la parola, ascoltandoli, mettendosi a disposizione con la sua umanità, la sua cultura, la sua arte poetica, la sua straordinaria versatilità nel dare vita alle parole… Fino a far loro comporre un pensiero nuovo tirato fuori dalla consuetudine del fare, dire, guardare, pensare immaginare. Ed ecco una poesia nata lì per lì quasi per miracolo. Indi curava la pubblicazione di libri intitolandoli; “La luna sembra una banana accesa” (´92), “La principessa dei diamanti” (´94), “Oltre il soffitto della mia classe” (´96), “Ma la luna è la moglie del sole?” (´98), “…e noi cerchiamo le volpi” (´99) e “…vai di là…dove c´è la luce (2000), infine un CD dal titolo “Intervallo – parole a merenda” (’02) raccolte di poesie dei bambini che avevano partecipato alle Biennali per le scuole elementari indette e organizzate, insieme all´Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Modena e dal Circolo di poesia “La Fonte d´Ippocrene” di cui è socio fondatore. Quasi contemporaneamente ho potuto stimare la sua statura di poeta: Antonio Nesci di origine calabrese (n.1948) abitante a Modena da una vita, fa di mestiere il poeta nel senso più autentico, impegnativo e totale che possiamo immaginare. Spesso ci confida che verso sera camminando per la strada, registra i suoi versi dettati anche dallo scorrere del fiume, dalla voce del vento, dai rumori della vita, dai moti dell’anima, dalla faccia triste o serena della luna… Poi una volta a casa, sistemate alcune faccende domestiche eccolo all’appuntamento con la “Musa” che lo tiene sospeso al canto delle parole che fra poco diventeranno poesia. Antonio Nesci ha all’attivo una trentina di libri di poesie, più una quindicina di raccolte antologiche. Va aggiunto che si spende molto per promuovere incontri con la POESIA nelle carceri, negli ospedali e in altre strutture socio assistenziali. È attivo in tutto il territorio come organizzatore di concorsi poetici aperti alla popolazione. Ho il piacere e l’onore di Segnalare qui uno dei suoi libri di poesia più popolari, presentato dal poeta scrittore Giorgio Sembenini nella sala civica del comune di Pastrengo lunedì 22 aprile u.s., nell’incontro di consuetudine dedicato al “Luni del poeta Tolo da Re.

Edizioni dell’Aurora, Verona, 2015

 

Al confine del bianco
Dimmi se davvero esiste il bianco
oltre la luce,
raccontami, se puoi, l’incontro…
io avrei voluto essere il dentro
del pensiero, il dentro della sostanza,
invariabile come il concetto
dell’esistere…

 

 

 

 

Nella Prefazione, Michele Lalla ( Professore universitario di Statistica, noto critico letterario e poeta) presenta l’immagine di copertina del pittore modenese Giorgio Montanari: un’opera tutta sfumata nel blu allegoricamente evocatrice. Vi si vede un giovane sbragato e scalzo a cavallo di una lampadina incrocchiata a una siringa mentre sta approdando sulla Terra. Il volto è coperto da un triangolo rosso come se non gli fosse dato di sapere dove sta arrivando. Con una mano tiene il filo a mo’ di redine, con l’altra inalbera fogli di carta bianca che si stagliano ariosi contro un cielo blu illuminato dalla luna.

Giovanni Capucci (poeta architetto giornalista) in quarta di copertina pone l’accento sull’inesauribile operare poetico di Antonio Nesci volto ad arricchire tutti noi di uno sguardo diverso… indagatore del reale e dell’anima…

Concetto che in altro modo ritroviamo nelle riflessioni di un altro poeta, scrittore e pittore:  Giorgio Sembenini. Lo ringrazio per avermi dato l’opportunità di ospitare qui il suo commento.

“Leggendo il libro “Al confine del bianco”, ho percepito alcune sfumature e delle vibrazioni di Antonio Nesci, che non conoscevo. Si fa carico di un mondo a noi sconosciuto. Come se avesse un potere esoterico che lo porta in una dimensione diversa dal reale. Mi sembra di avvertire in queste poesie, un viaggio nel mondo astrale all’esterno del corpo fisico, come un guardarsi dal di fuori per poi riprendere materia e vivere nuove esperienze. Addirittura cercare nuove nascite. Questo è ciò che io colgo; leggendo ad esempio (pag. 83)” in attesa di un seno di una madre” oppure ” all’inizio dell’evento“. Poi, ritorna ad essere lui, con i piedi per terra, parla della fanciullezza, del lavoro che faceva, degli amori. Non essendo ancora convinto di questo mio pensiero, ho riletto il libro.
Alla fine ho maturato l’idea che forse Antonio conosce la fisica quantistica. Che è quella parte della fisica che studia l’infinitamente piccolo e chiarisce che non è soltanto materia quella che noi vediamo, ossia la massa che ci circonda. Spiega che oltre la particella più piccola, cioè l’atomo con i suoi protoni, neutroni e gli elettroni, c’è il vuoto, il bianco, lo spirito. Ecco che mi è sembrato di capire che con questo concetto Antonio Nesci nelle sue poesie, vada oltre il bianco, al di là della materia, lui va alla scoperta dello spirito. Quello spirito che attraversa i corpi per andare alla ricerca di Dio”. (Giorgio Sembenini)

Per maggiori e più dettagliate informazioni vedere: https://antonionescipoeta.blogspot.com/

Elisa Zoppei

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