Puntata 44.2 – CAMPI D’ENERGIA UTOPICA: “La potenza del riso: Come si ride in letteratura. Segnali di umorismo”

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44.2 (continuazione) – La potenza del riso: Come si ride in letteratura. Segnali di umorismo

Una studiosa francese, Judith Obert, che nel 2000 ha esaminato da vicino tutta la produzione di Benni, ha però dimenticato di considerare due sue opere dove gli animali fantastici sono i protagonisti: si tratta di I meravigliosi animali di Stranalandia del 1984 e di una introduzione del 1992 a I Rinogradi di Harald Stumpke e la zoologia fantastica. Stranalandia è una isola bellissima dove approdano due scienziati dopo un naufragio aggrappati ad una grossa scrivania di noce “remando con le righe da disegno, mangiando solo gomma da matita e bevendo acque piovana raccolta con la carta assorbente”. L’isola era descritta nel diario degli scienziati, andato disperso “con la sua carta geografica, la sua lingua, la sua zoologia e botanica” secondo la più fedele tradizione dei racconti di utopia.
Era inevitabile che Benni si schierasse accanto a Giorgio Celli in difesa del drago delle favole “che è stato trafitto, mutilato, massacrato da santi e guerrieri” quando un gruppo di scienziati si chiese A che servono i Rinogradi per dimostrare come scienza e fantasia formino una stretta unità.
Gli animali che abbiamo scelto come uno tra i più evidenti segnali di menzogna, ci hanno introdotto in un bestiario dove si distinguono tre specie di esseri: quelli verosimili di tipo tradizionale, poi i diversi con una doppia natura come i Cinocefali di Seriman o di Savinio, discendenti diretti dai mitologici Centauri, diventati di moda dopo la scoperta del nuovo mondo raccontato dai viaggiatori, e poi ci sono le creature meccaniche come gli omuncoli di Nievo o il Watman di Morasso, antenati degli abitanti del cosmo, quello di Calvino.
In un mondo che si rinnova di continuo dove ogni sicurezza si “polverizza” e ogni confine svanisce, prevarranno gli esseri mutanti usciti dalle metamorfosi di Ovidio, come i Cadmiti, discendenti da Cadmo, quei farfalloni che Michele Colombo (1747-1838) ci ha fatto conoscere nella Repubblica dei Cadmiti (1832) oppure come il legno da catasta divenuto burattino, maestro di bugie, Pinocchio, o gli abitanti di Stranalandia del Benni.
Il doppio, il diverso, animale o ibrido che sia, sono parole, frutto della fantasia che giocando col reale produce comicità, sono delle ipotesi, delle proposte, il punto di contatto creato dalla fantasia tra letteratura e scienza per trasmetterci il comico serio, per ridere con la ragione.
La satira sulle idee politiche o sui mali della società, si può combattere con altre parole, e anche con la morte, però quando la comicità si propone di demolire i miti del potere, allora sarà utile ricordare di nuovo quanta verità contenga il pensiero di Leopardi (Pensieri LXXVIII) che mi ha suggerito il titolo per questo nostro “breve viaggio” e che si conclude così:

Grande tra gli uomini e di gran terrore è la potenza del riso: contro il quale nessuno nella sua coscienza trova sé munito da ogni parte. Chi ha il coraggio di ridere è padrone del mondo, poco altrimenti di chi è preparato a morire.

Un Leopardi singolarmente guerriero, che ha provato su di sé, invalido, deforme, tutta la vigliaccheria dei bulli, e vede nel ridere l’arma più potente per sconfiggerli.

Laura Schram  Pighi – (44.2 fine)

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