RICORRENZA… Bosco Chiesanuova (VR): “Film Festival della Lessinia 2024, 30ª edizione”

…a cura di Maria Rosanna Mucciolo

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Per il mese di ottobre sono molto felice di ospitare nel mio angolo delle Ricorrenze il bravissimo collega Editore Aldo Ridolfi con un importante  lavoro su: “Curatorium Cimbricum Veronense” fondatore del “Film Festival premio Lessinia”.
L’Associazione e il Festival sono particolarmente importanti per la diffusione delle tradizioni lessiniche e per la conoscenza di questo territorio in tutto il mondo.

Maria Rosanna Mucciolo

Bosco Chiesanuova (VR): “Film Festival della Lessinia 2024, 30ª edizione”

Talvolta il Fato predispone da lontano le sue trame, le sue impensabili coincidenze. Talvolta questo, ahinoi, con esiti nefasti. Invece con la celebrazione, a Bosco Chiesanuova, dei 30 anni del Film Festival della Lessinia questa congiunzione astrale favorevole si è realizzata e ha dispiegato tutto il suo fascino. Infatti nel 2024 si sono dati convegno alcuni eventi significativi: sono stati celebrati i 30 anni dalla fondazione del Film Festival della Lessinia: ha avuto inizio nel 1995; i cento anni dalla nascita dei due fondatori, Piero Piazzola e Mario Pigozzi: nati ambedue nel 1924; e i cinquant’anni dalla fondazione del “Curatorium Cimbricum Veronense” il racconto della quale si può leggere, con le parole di uno dei fondatori, Gianni Rapelli, nel n° 66 della rivista “Cimbri/Tzimbar”. Davvero Ananke ha consegnato agli organizzatori e agli animatori di questo universo lessinico un’occasione che perderla sarebbe stato puro, inqualificabile sacrilegio.
A fronte di tutto ciò il programma del Film Festival non poteva rimanere indifferente. E dunque, ecco, il 25 agosto presso la Sala Olimpica e il 30 nel Teatro Vittoria si sono passati in rassegna: le radici della manifestazione, i registi che in 30 anni hanno decretato la riuscita di una manifestazione straordinaria nella sua unicità e, insieme a loro, lo spirito che ha animato e i singoli e la collettività tutta.
La mattinata del 25 è stata riservata ai fondatori: Piero Piazzola e Guido Pigozzi. Si sono alternati a illustrare il lavoro dei due cultori Guido Pigozzi, nipote di Mario, le figlie e il figlio di Piero Piazzola, Vito Massalongo, Ezio Bonomi e chi scrive queste note. Sono state percorse le fasi più significative della loro vita, con particolare attenzione al loro apporto culturale, alle loro realizzazioni, alla bibliografia prodotta. La proposta di Piazzola e Pigozzi è del 1995 ed è stata subito accolta dal “Curatorium Cimbricum Veronense” che ha messo a disposizione le sue capacità organizzative ed ha scommesso su qualcosa che ancora non c’era.
Il pomeriggio del giorno 30, al Teatro Vittoria, si è tenuto un Evento speciale guidato dal Direttore artistico del Festival Alessandro Anderloni che ha ripercorso, anno dopo anno, tutte le trenta edizioni del Film Festival: partito da Corbiolo nel ’95, spostatosi l’anno successivo ad Erbezzo, approdato poi a Cerro per alcuni anni, per compiere il passo definitivo a Bosco Chiesanuova dal ’97 ad oggi. Le immagini comparse sullo schermo, i nomi rimbalzati, numerosissimi, dalla voce dei protagonisti, alcuni dei quali hanno attraversato una parentesi temporale non indifferente, hanno concesso alle nostre emozioni di frugare nei ricordi di un trentennio.
Ma al di là dei protagonisti, registi e giurati, e al di là anche del respiro internazionale che la manifestazione ha via via assunto (quest’anno i numeri parlano chiaro: i film sono pervenuti da 48 paesi del mondo), vi è un protagonismo trasversale che riguarda gli uomini e l’ambiente delle “terre alte”, le loro passioni, i loro valori, le ragioni stesse, profonde e mai del tutto esplicitate, dell’esistenza. C’è ovunque l’eco, non ancora messo a tacere, che parla di una libertà così profonda, così totale da non poter essere scritta in nessuna carta costituzionale.
Se poi dovessimo parlare degli eventi collaterali alle proiezioni (dalle escursioni alle attività ludiche, dai collegamenti esterni al piatto di mezzanotte,…), non basterebbe l’intera notte del festival che si concludeva, mi pare di aver capito, alle quattro del mattino!

Aldo Ridolfi

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