RICORRENZA: “VERONA: “Una storia che dura da 170 anni: la stazione Verona Porta Nuova”
…a cura di Maria Rosanna Mucciolo
VERONA: “Una storia che dura da 170 anni:
la stazione Verona Porta Nuova”
La stazione di Verona porta il nome di Porta Nuova, perché situata in prossimità di Porta Nuova, maestosa porta in pietra che da secoli è il principale ingresso alla città, realizzata da Michele Sanmicheli durante la prima metà del ‘500.
Il primo treno che giunse alla stazione di Verona nel 1852, era partito da Venezia e superò il fiume Adige grazie ad un nuovo ponte costruito in quegli anni.
A partire dal 1853 era possibile andare da Verona a Mantova, in questo stesso anno iniziarono i lavori per la ferrovia del Brennero. Nell’arco di pochi anni furono realizzate altre linee, come nel 1854 la linea per Brescia, nel 1859 la linea per il Brennero, nel 1874 la linea per Modena, nel 1877 la linea per Rovigo, nel 1924 la linea per Bologna.
Con l’Unità d’Italia e l’annessione del Veneto all’Italia, la stazione della città scaligera divenne insufficiente per il transito di passeggeri e merci, così i tanti convogli che transitavano, si dovevano fermare presso la stazione di Porta Vescovo, la prima stazione ferroviaria di Verona, inaugurata nel 1847 e utilizzata soprattutto durante la dominazione austriaca.
Agli inizi del 1900, la stazione fu ampliata con una struttura in legno e si incominciava ad idealizzare progetti per una nuova stazione.
Infatti, su progetto dell’architetto Dini, iniziarono i lavori nel 1910, ma la stazione fu aperta in maniera provvisoria solo dopo tre anni.
Questo nuovo edificio era lungo 114 m. ed alto 20 m., con una cupola centrale e due laterali, cosa importante fu realizzata una pensilina con lo scopo di fornire un riparo dalle intemperie ai numerosi viaggiatori.
Era anche prevista una biglietteria, un servizio bagagli e un buffet.
Durante il secondo conflitto mondiale (1939-1945) e precisamente il 21 ottobre 1940, il 4 e il 28 gennaio 1945, ci furono dei forti bombardamenti e in queste circostanze la stazione fu distrutta come parte della città.
Con la fine della seconda guerra mondiale, fu dato l’incarico all’architetto Narducci di progettare la costruzione di una nuova stazione, i lavori iniziarono nel settembre del 1946 e si conclusero nel marzo del 1949.
Furono adoperati materiali vari come i marmi veronesi, furono realizzati mosaici e all’inaugurazione del 13 marzo del 1949, parteciparono il presidente della Repubblica Einaudi e il ministro dei trasporti De Gasperi.
Dal 1852, quando il primo treno transitò per questa splendida città sono passati ben 170 anni, molte cose sono cambiate sia per la città che per la sua stazione: attualmente, dopo la stazione di Venezia S. Lucia è la più grande del Veneto.
Ha 12 binari che collegano le principali città italiane, ha un traffico giornaliero che si aggira intorno alle 70.000 persone e vi transitano circa 300 treni al giorno.
La stazione dispone di diversi servizi con lo scopo di agevolare i viaggiatori, infatti dispone: di un deposito bagagli aperto dalle 8.00 alle 20.00, una biglietteria automatica, un ufficio oggetti smarriti, un bar e un fast food, un’edicola e adiacente si trova anche la stazione dei bus diretti in città, verso altre località della provincia o del Veneto.
Le principali tratte sono per Roma, Milano, Bologna, Torino, Venezia, Brennero e Napoli.
La progettazione, nonché la costruzione della stazione coincise per la città di Verona con un altro importante novità: l’elettricità, che prese a vivere nei nuovi miti come il treno e l’automobile.
Mucciolo Maria Rosanna
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Foto da: Sitabus.it e da www.giornaleladige.it
Una storia che dura 170 anni: la stazione di Verona Porta Nuova – Fonte: Wikipedia