Risposta ai lettori 34 (toponomastica)

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Risposta ai lettori 34 (toponomastica)

Un gruppo di amici mi chiede quale sia l’etimologia del paese di S. Rocco di Piegara, sulle prime pendici dei Lessini. La località è attestata piuttosto tardi: non prima del 1611. Si dovrà tener conto, qui, dei due versanti collinari del sito: quello occidentale si chiama la Porcàra (ovviamente per l’allevamento di maiali), quello orientale la Piegàra. Nei registri parrocchiali la chiesa è detta latinamente, al genitivo, S. Rocchi de Plegaria, ciò che appare un tentativo maldestro di interpretare il toponimo.

Quando il primo parroco dovette latinizzarlo, pensò probabilmente alle equazioni ver. piéga «piega», piú «piú», pióar «piovere» = lat. plica, plus, plovere, ma non gli appariva chiaro l’eventuale riferimento all’incomprensibile piega- iniziale, e creò Plegaria. Per contro, se la parola fosse veramente derivata da una qualche “piega”, egli avrebbe dovuto foggiare un *Plicaria.

In realtà, alla base è sicuramente la voce ver. péga «orma lasciata da animali pascolanti, specialmente bovini». Probabilmente gli abitanti del luogo distinsero tra il versante coi maiali da quello con le prove ben visibili della transumanza, che appariva quindi essere una pegàra. Questa deduzione è sorretta anche dalla testimonianza del grande dialettologo austriaco Eberhard Kranzmayer, che ci attesta al tempo della prima guerra mondiale il nome cimbro della località, Peghèr.

Giovanni Rapelli

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