RISPOSTE AI LETTORI 05 (espressioni dialettali)
…a cura di Giovanni Rapelli
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RISPOSTE AI LETTORI 5 (Espressioni dialettali)
Mi è arrivata da alcuni amici la richiesta di spiegare cosa significasse in origine il famoso detto veronese vérghene sempre una come ’l caval de Gonèla «averne sempre una (di rogne) come il cavallo di Gonella». Il detto è molto usato, ma il suo significato originario non è quello che di solito si crede.
Si pensa generalmente, infatti, che il riferimento sia ai cavalli del Ponte Vittoria, e al ministro democristiano veronese Guido Gonella (1905-1982). Durante l’ultima guerra, i quattro cavalli del Ponte vennero levati per impedire che i bombardamenti li distruggessero; nel 1955 le statue vennero ricollocate al loro posto, ma una diceria popolare voleva che il pudibondo ministro Gonella si fosse lamentato per le appariscenti caratteristiche anatomiche dei cavalli maschi…
Ma il detto parla di un solo cavallo, e poi era già in uso — e non solo a Verona — molto prima che nascesse il ministro. Nella realtà, esso accenna a un personaggio vissuto nel Trecento, il giullare fiorentino Pietro Gonella. Costui fu un simpatico personaggio spesso ospite di Obizzo III°, signore estense di Ferrara; passò alla storia perché andava in giro con un vecchio cavallo malandato, pieno di piaghe, che poi divenne proverbiale.
A volte, si rafforza il detto con una aggiunta ironica: la ghe n’à sempre una come ’l caval de Gonèla, e quando no la ghe n’à una, la ghe n’à dó! «(lei) ne ha sempre una come il cavallo di Gonella, e quando non ne ha una, ne ha due!».
Giovanni Rapelli