Zanzare addio

…a cura di Anna Maria Matilde Filippozzi

AnnaMariaMatildeFilippozzi

 

Insieme alla bella stagione arrivano puntuali anche le zanzare.

E’ indubbia l’ utilità dei repellenti, che proteggono non soltanto dalle fastidiose conseguenze delle punture di zanzara, ma anche dalla trasmissione di malattie.

A ogni età il prodotto giusto: Per i bambini esistono repellenti specifici,i più adatti sono quelli a base di citrodiolo,da usare a una concentrazione bassa.

Attenzione al sudore: In caso di sudorazione forte, è sempre meglio riapplicare il prodotto una seconda volta, il sudore le attrae. Già a circa 70 metri le zanzare sono in grado di “captare” gli odori e in particolare l’anidride carbonica che ciascuno emette. Spesso l’alimentazione o il metabolismo, particolarmente accelerato, sono appunto in grado di rendere alcune persone delle “prede preferite”.

Se la pelle è irritata: meglio non applicare il prodotto.

Attenti al viso: Gli spray non vanno applicati direttamente sul volto ma spruzzati prima sulle mani, per essere spalmati successivamente.

Lavarsi bene dopo l’ uso: è sufficiente un risciacquo e l’ aiuto di poco sapone.

Attenzione all’abbigliamento: se ci sono zanzare, anche di giorno, è bene indossare abiti chiari, con maniche e pantaloni lunghi. ll motivo del colore è semplice: se si appoggiano sui vestiti chiari non riescono a mimetizzarsi e quindi riusciremo a scacciarle.

Prevenire: il  consiglio riguarda una serie di accorgimenti da seguire quando si è in casa. È bene infatti togliere tutti i ristagni d’acqua inutili, ma anche usare prodotti specifici per eliminare le larve. Questi andrebbero impiegati dalla primavera fino alla fine dell’ autunno, perché esistono specie di zanzare che nascono prima e altre che nascono dopo. Il primo trattamento potrebbe essere effettuato a metà maggio, l’ultimo a ottobre.

L’alimentazione conta: tra i rimedi della nonna più conosciuti c’è quello di mangiare, ad esempio, l’aglio. Alcuni alimenti hanno una provata capacità di tenere lontane le zanzare. L’aglio, appunto, è uno di questi, tanto da essere stato sintetizzato in alcuni repellenti creati in laboratorio, perché irrita e confonde le zanzare (le loro antenne, irritate, le fanno scappare). Anche carote e peperoncino sono considerati repellenti naturali, per lo stesso motivo. Esiste poi in omeopatia un prodotto, il Ledum palustre o Rhododendron tomentosum, volgarmente detti rosmarino selvatico, che agisce direttamente sull’odore del sangue umano, rendendolo sgradevole alle zanzare. Viene consigliato come repellente sotto forma di pastiglia da ingerire.

I rimedi: una volta punti, esistono prodotti in commercio per alleviare il fastidio e il prurito delle punture. Il ghiaccio può comunque servire a togliere l’infiammazione, mentre l’alcol, considerato un rimedio tradizionale, ha il solo vantaggio di disinfettare, ad esempio da possibili infezioni che possono essere causate dal fatto che ci si gratta la puntura con le unghie sporche. Naturalmente per i casi più gravi, di particolare sensibilità, esistono pomate antistaminiche o cortisoniche.

Bando ai falsi miti: esistono alcuni falsi miti nella lotta alle zanzare, come quello sull’efficacia delle cosiddette bat box, le “casette” per pipistrelli. In realtà che questi siano antagonisti delle zanzare è più un’illusione. Le scatole per i pipistrelli sono più utili per la conservazione di questa specie, perché ne riproducono l’habitat, che non nel contrasto alle zanzare, anche perché pipistrelli e zanzare si incrociano poco: i primi escono soprattutto di notte e amano spazi aperti e alti, le seconde sono presenti con la luce e, nel caso delle “tigre”, volano molto basso. Gli esempi di tower box, ovvero veri e propri “condomini” realizzati per i pipistrelli si sono rivelati inefficaci.

Attenzione alla zanzara tigre: questo tipo di zanzara, che si chiama così non tanto per le sue striature, quanto per l’aggressività che la contraddistingue, può essere un veicolo di malattie anche importanti. La zanzara tigre passa da una persona all’altra con molta facilità e continua a “mordere” (perché in realtà succhia il sangue con la bocca, non con un pungiglione) fino a che non è sazia: può arrivare a deporre le uova anche 3/4 volte nell’arco delle 4 settimane e ogni volta ha bisogno di 2,8 milligrammi di sangue. Ma nel “pungere” può ingerire dei virus, che al suo interno si replicano e che possono essere ritrasmessi ad altri individui proprio attraverso nuovi “morsi”.

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