Zerbato Renzo
…a cura di Graziano M. Cobelli
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nato nel 1941 a Lavagno (VR), dove attualmente vive con la moglie Lidia e il figlio Davide.
La sua Bibliografia è molto vasta, scrittore, narratore, saggista, studioso della cultura e del territorio che lo circonda ed ora anche Poeta. Spesso da solo, ma molte volte a quattro mani, accompagnato dall’Amico, Prof. Giuseppe Corrà, sta lasciando ampia traccia scritta a favore delle prossime generazioni, sui ricordi e la storia di Lavagno, dei suoi abitanti e non solo.
Nel 2015, in occasione del decimo anniversario della morte della figlia Valeria, ha deciso di raccogliere le sue riflessioni e le Poesie scritte a partire dal 2002 in un volume, che testimonia il travagliato percorso di un’anima verso la comprensione di ciò che la mente umana non può comprendere.
Le due Poesie pubblicate qui di seguito, sono appunto tratte da questa sua Opera.
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Il tempo che mi resta
Non ho niente da darti
se non i racconti del tempo vissuto
per arrivare a te,
perché lungo la strada
mi hanno rubato tutto.
Non ho portato niente con me
se non la luce dei tramonti
per accarezzarti il viso
e qualche filo d’erba
per ricordare
le nostre primavere felici.
Ho lasciato
tutto il nulla che non sapevo di avere,
con le perdute stagioni
della mia anima inquieta.
Ora non posso darti niente
se non il bisogno
del mio bisogno di te;
niente
se ti manca il coraggio
di accogliere la mia ultima speranza;
niente
se non mi regali un altro tempo
per ascoltare ancora
la voce della tua anima.
Il tempo che mi resta.
***
Il posto mio
Ho avuto tanto dalla vita
e tanto questa vita mi ha rubato
forse perché non c’è bilancio al mondo
che possa chiudere, finito l’esercizio,
senza una qualche forma di pareggio.
Se così fosse
avrei voluto non avere niente,
niente da dichiarare né tasse da pagare
e se anche questo fosse stato troppo
avrei lasciato in pegno
anche il mio posto
a chi da dare aveva ancora tanto
e sarei andato via da questo mondo
con il sorriso
invece di restare con il pianto.
***